Dettagli Recensione
Niente è come appare
È stata una lettura faticosa per me, tanto che, almeno in un primo momento, pensavo di attribuire a questo libro soltanto tre stelle: lento, in più punti noioso, tremendamente e forse, in vari capitoli, inutilmente prolisso.
Poi, all’improvviso, più o meno a metà, la narrazione si è ripresa - anche abbastanza bene, devo riconoscere - e le pagine hanno iniziato a scivolare una dopo l’altra, incalzate dalla mia curiosa ingordigia di leggere come sarebbe andata a finire la vicenda che coinvolge María, Javier, Luisa e, per quanto irrimediabilmente defunto già dopo i primissimi capitoli, pure Miguel. Comunque, quattro stelle non raggiunte pienamente per via della prolissità che qui non abbandona mai la scrittura di Javier Marías, dialoghi che si perdono e trasmutano in monologhi spesso pieni di idee, congetture, elucubrazioni, periodi lunghissimi e tante pagine fitte fitte che agli occhi del lettore non concedono neppure la sosta (e la consolazione!) di qualche capoverso qua e là: tutti elementi che mi scoraggiano dal prendere in mano, almeno a breve termine, altri libri dello stesso autore.
Tuttavia, nel complesso, il romanzo mi è piaciuto, ricco com’è, pur nella sua prolissità, di intime e sottili riflessioni sulla vita e la morte, sull’amore e l’innamoramento. Tra i vari, ho sottolineato i seguenti passi:
“L’innamoramento è insignificante, la sua attesa invece è sostanziale.”
“La correzione dei sentimenti è lenta, esasperantemente graduale. Ci si installa dentro di essi e diventa molto difficile uscirne, si acquisisce l’abitudine di pensare a qualcuno con un pensiero determinato e fisso - si acquisisce anche quello di desiderarlo - e non si sa rinunciare a questo dalla sera alla mattina, o per mesi e anni, tanto lungo può essere l’attaccamento. E se quello che c’è è delusione, allora la si combatte al principio contro ogni verosimiglianza, la si sfuma, la si nega, si tenta di cacciarla lontano.”
“Ci attirano molto alcune persone, ci divertono, c’incantano, ci ispirano affetto e addirittura ci inteneriscono, o ci piacciono, ci trascinano, riescono anche a renderci pazzi momentaneamente, godiamo del loro corpo o della loro compagnia o di entrambe le cose, […] Persino, alcune, ci diventano imprescindibili, la forza delle abitudini è immensa e finisce per supplire a quasi tutto, e al limite per sostituirlo. Può sostituire l’amore, ad esempio; ma non l’innamoramento, conviene fare distinzione tra i due, anche se si confondono non sono la stessa cosa… Quel che è molto raro è provare una debolezza, una vera debolezza per qualcuno, o che costui la produca in noi, che ci renda deboli. Questa è la cosa determinante, che ci impedisca di essere oggettivi e ci disarmi in eterno e ci faccia arrendere in tutte le contese, […] In generale la gente non prova questo con un adulto, né in realtà lo cerca. Non aspetta, è impaziente, è prosaica, forse neppure lo vuole perché nemmeno lo concepisce, cosicché si unisce o si sposa con il primo che gli si avvicina, non è così strano, è stata la norma per tutta la vita, vi sono quelli che pensano che l’innamoramento sia un’invenzione moderna venuta fuori dai romanzi.”
“[…] i resti del mio [di María] innamoramento; questi non finiscono mai di colpo, né diventano istantaneamente odio, disprezzo, vergogna o puro stupore, vi è una lunga traversia fino ad arrivare a quei possibili sentimenti sostitutivi, vi è un accidentato periodo di intrusioni e mescolanze, di ibridazione e contaminazione, e l’innamoramento non finisce mai del tutto fino a che non si passi attraverso l’indifferenza o piuttosto attraverso la noia, fino a che uno non pensi: «Che cosa superflua ritornare al passato”.
Infine, rimane un dubbio molto pesante da archiviare, in María come in chi ha letto la storia, perché niente è come appare, verità e menzogna si confondono e la verità stessa rischia di essere “sempre un imbroglio”… Anche gli innamoramenti?
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Commenti
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Io, per il momento, non ho avuto il coraggio di leggere altro di suo... :)
Prima o poi ci riproveò a leggere questo autore :)
Hai ragione, i libri prolissi possono essere spesso molto profondi, ma la piacevolezza della lettura ne può però risentire.
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Grazie
Elena