Dettagli Recensione

 
Il gigante sepolto
 
Il gigante sepolto 2017-11-19 20:32:05 Mario Inisi
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    19 Novembre, 2017
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La vita dopo

Il romanzo ha certamente dei difetti, specie se lo si confronta con Quel che resta del giorno, capolavoro di una qualità altissima. Ma a me il gigante è piaciuto. La prima parte del romanzo è fiacca, gli episodi raccontati slegati e il linguaggio esageratamente cavalleresco e quasi camerieresco. Però dalla seconda metà la storia si fa coinvolgente, gli episodi si collegano fino ad arrivare al finale commovente. La storia è una metafora più che un fantasy vero e proprio. E' una ricerca interiore nella memoria con i suoi mostri, i suoi non ricordo e le sue trappole, attraverso un passato pieno di scheletri e di cose che si vorrebbero non accadute, e un mondo difficile in cui i nostri ideali, specie se politici come può essere la fedeltà a un re, tendono a deluderci, a tradirci o a renderci traditori. Fondamentalmente è un romanzo sull'odio sepolto ma ancora vivo che prenderà il sopravvento nel mondo, difeso da un debole incantesimo, e sull'amore che unirà gli amanti oltre la traversata. E' un romanzo che si sente pensato da una persona che si interroga sul dopo e sul prima come farebbe chi si accinge alla traversata e ha un grande amore da difendere.

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Commenti

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Perfettamente d'accordo.
Bel commento, Mario.
Sono incuriosito da questo libro anche se so, come tu evidenzi, che non può reggere il confronto col bellissimo "Quel che resta del giorno".
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
21 Novembre, 2017
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No, non lo regge. Per gli appassionati di fantasy potrebbe essere deludente il fatto che manca a volte qualcosa nella trama. Ci sono sfilacciature qua e là.
Ad esempio, tu Anna Maria, hai capito che ne è della capra? Tutta quella fatica per portarla fin lì e dopo? Alcuni fili della storia restano volanti, segno che Ishiguro non ha il fantasy nelle vene. Comunque io lo preferisco un milione di volte a Murakami.
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