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Sofferenza e rinascita
…” Non era più la metà di una rispettabile, solida, coppia borghese. Era la metà di niente “…
L’ esordio letterario di Catherine Dunne, calato nella fredda atmosfera dublinese, affronta la crisi di coppia ed il tema della disgregazione famigliare, tracce più volte riproposte nei romanzi successivi.
Una famiglia come tante quella di Ben e Rose, venti anni insieme, tre figli, certezze acquisite e improvvisamente svanite dopo la fuga d’ amore di lui a lasciare un silenzio artefatto scoperchiando sgomento ed incredulità.
Rose ne è travolta e stravolta, molte domande insolute e certezze negate, sospinta da una elaborazione affrettata di un trauma impensabile. Il presente vede un nucleo famigliare profondamente ferito da accudire in solitudine, impegni inderogabili, scadenze, bollette da pagare, risposte negate ed un obbligato atteggiamento di malcelata normalità.
La sua casa è abitata da uno spaventoso silenzio e da un senso di panico onnipresente, Ben è ancora dappertutto. Dopo l’ iniziale sbandamento si riapproprierà faticosamente di se’ consapevole di quanto la propria vita, la propria casa, se stessa, abbiano sempre ruotato intorno a lui, insieme ad un dolore indegno, di cui all’ inizio darsi la colpa.
Non le resta che rigettare l’ accaduto ritenendo che l’ incubo stia altrove e riguardi qualcun altro, sicuramente non una famiglia solida e per bene come la sua. Ma l’ illusione da subito svanisce e quello che le è parso un rispettabile ed agiato mondo borghese si incrina in una incipiente diversità con altre esigenze ed urgenze da espletare e la consapevolezza che nulla sarà più come prima.
Ed allora si affida ai flashback, rivivendo quegli anni ‘ 80 che furono la culla del proprio amore, il fidanzamento, il matrimonio, la vita di coppia, i figli, una stagione in cui Rose detestava l’ idea di dividere Ben con altri.
Sono giorni di elaborazione necessaria ed una idea in lei prende forma, che oggi sia troppo tardi, il proprio tempo scaduto e nulla si sia fin qui realizzato.
Ecco la rivisitazione di una vita che ha lasciato strascichi nel presente, un bambino morto alla nascita e un progressivo distacco con un divario sempre più ampio, quello che Ben voleva da lei e quello che lei stava diventando.
Ma la verità possiede molti volti e ciascuno mostra il proprio, Il tempo svela altro e talvolta è necessario assentarsi per tornare ad essere, oggi gli angoli non brulicano più di ombre oscure.
Ben e la sua figura cominciano a dissolversi imbrattate dalla colpa, Rose è convinta che le siano stati tolti 20 anni di vita e lentamente la sua rabbia svanisce, figlia di un passato indigesto ormai sostituito da altro.
Ecco che tutte quelle porte del passato chiusesi dietro suo marito sono finalmente scomparse ed una grande compassione si mostra, ribaltando ruoli ed aspettative.
Inizia una stagione di altre responsabilità, Rose ha finalmente capito quello che vuole veramente, , abbandonata ogni dipendenza emotiva da Ben e dalla propria madre. Per la prima volta si sente adulta, libera di amare, di desiderare e finalmente di vivere, un altro futuro la attende.
Romanzo d’ esordio ( 1997 ) costruito su alternanze temporali, con la rivisitazione di un ego sprofondato in un abisso di solitudine emozionale. Una prima parte decisamente gradevole, con tutti gli ingredienti del caso, sconforto, negazione, turbamento, rabbia, elaborazione ed accettazione di se’. La seconda parte ed il proprio processo ricostruttivo si aprono ad un cambiamento di rotta un po’ affrettato e superficiale, con tratti di umorismo quasi paradossale ma un po’ frettolosa nello svolgimento, con figure impalpabili ed un finale piuttosto scontato.
Non la migliore Dunne, qui ancora piuttosto fragile, la cui profondità introspettiva e fluidità narrativa sarà decisamente superiore in altri romanzi.
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Commenti
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Un'autrice che "si può leggere ma non rileggere" : una frase che dice 'tutto' !
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Non ho letto nulla dell'autrice : dapprima pensavo fosse a un livello solo commerciale, poi qualcuno mi ha detto che non è proprio così ; ora mi torna forte il dubbio.