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IL DESTINO VINCE SEMPRE
Ritorna in Marai una molteplicità tematica che gioca un punto forte nella poetica dell'autore. La solitudine, la vendetta per un passato irrisolto, l'ineluttabilità del destino sonom anche in questo romanzo, elementi che caratterizzano la "cupezza" di questa storia.
"La legge del mondo esige che ciò che è iniziato una volta, debba essere condotto a termine", saggia verità che ci avverte di quanto il passato torni a bussare prima o poi alla nostra porta, di come torni a invadere la solitudine che proprio quel passato ha generato e che, immancabilmente quando ciò avviene, porta con sé un senso di rivalsa e vendetta, che però in questo caso finisce per essere arrendevole.
Eszter, donna sola e oramai adagiata su ciò che la vita le ha lasciato, deve infatti tornar a fare i conti con la sua predestinazione, il "responsabile di tutto ciò che è accaduto nella vita": il suo amore estremo e cieco per Lajos, personificazione della menzogna. La prova che l'amore è capace di succhiarti, con la tua passiva complicità, tutto ciò che possiedi, che senti ed, infine, che sei, facendo cadere qualsiasi forma di ostinazione.
Lajos infatti torna dopo decenni ai suoi natali per avanzare l'ennesimo conto alla porta di Eszter, l'ennesima bugia volta ad ottenere i suoi guadagni, unico scopo della sua esistenza.
Dopo un tempo che sembra non esser passato, Lajos però esige di più dalla donna, non più materialismo e un vero ricatto psicologico giocato sui sordi sentimenti di Eszter; egli svuota la coscienza (incoscienza) per rigettare luce sull'indecifrabile passato che hanno condiviso.
Marai ci insegna che tutto riemerge, che il tempo è ciclico e, prima o poi, le ombre ricompaiono ed intensificano ancor più la solitudine che il trascorrere ha lasciato quale strascico al suo struggimento silenzioso.
Ciò che però più apprendiamo da questa breve storia riguarda il fatalismo... perchè "Un giorno ci accorgiamo che tutto era preordinato secondo un meccanismo perfetto" secondo un imperativo che forma il significato ed il contenuto di ogni vita. Le esistenze di Eszter e Lajos sono state irrimediabilmente e per sempre deviate dall'incontro reciproco in modo talmente spietato da portare un conto finale che ancora una volta grava sulla donna. Ineluttabile è anche il loro rapporto, così come tutti i rapporti, oltre che il loro infausto incontro, il quale li ha consumati e la cui fiamma non si è mai spenta.
Esistono legami indissolubili proprio perchè inevitabili, nel bene e nel male, che appartengono ad "una legge diversa (...)una legge più dura e rigorosa che impone alle persone di sentirsi intimamente legate ad un'altra, come due complici".
L'eredità di Eszter ci coinvolge e ci "stanca" nella sua impossibile lotta contro il destino, da cui, dai racconti di Marai, non si sfugge
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Pensavo che il libro fosse migliore.
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