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Pulp. Una storia del XX secolo
 
Pulp. Una storia del XX secolo 2017-10-25 05:25:07 enricocaramuscio
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    25 Ottobre, 2017
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La cattiva scrittura

"A volte avevo la sensazione di non sapere nemmeno chi ero io. D'accordo, ero Nicky Balane. Ma un momento. Qualcuno potrebbe gridare: -Ehi, Harry! Harry Martel!- e molto probabilmente risponderei: -Sì, cosa c'è?- Voglio dire, potrei essere chiunque, che importanza ha? Che cosa c'è in un nome?" Dimenticate il classico stereotipo di detective americano. Lasciate da parte bravura, intuito, correttezza, bellezza, prestanza fisica. Non sperate di ritrovarvi tra pagine che raccontano indagini mozzafiato in cui il vostro compito di lettore è quello di riuscire a risolvere il giallo prima che l'autore vi sveli tutti i misteri del caso. Armatevi invece di ironia e fantasia, di un giornale che vi dia le dritte migliori sulle corse di cavalli, di una buona scorta di alcool e mettetevi al fianco di Nick Balane, l'investigatore più dritto (secondo lui) di Los Angeles. Grasso, politicamente scorretto, pasticcione, alcolizzato, solo come un cane, pieno di debiti, privo di qualsiasi talento se non quello di cacciarsi in qualche guaio. Seguitelo nelle sue indagini strampalate, senza capo né coda, all'inseguimento di scrittori morti da decenni, di inafferrabili volatili colorati, di mogli fedifraghe. Guardatelo combattere con lo stesso impegno contro alieni che vogliono conquistare la terra, creditori che battono cassa con le buone e con le cattive, baristi incapaci di servire un drink come si deve. Preparatevi alla "cattiva scrittura" di Bukowski, alle sue volgarità, alla sua visionarietà da habitué della bottiglia, alla sua pungente ironia, alle sue amare e malinconiche considerazioni. State certi che non vi troverete davanti ad un capolavoro letterario, né ad una lettura che vi renderà più ricchi dentro. Tuttavia passerete delle ore tutto sommato piacevoli, vi farete qualche risata e viaggerete con la fantasia, per poi precipitare mestamente davanti alla cruda e sporca verità che l'autore, con il cinismo, la disillusione e la mestizia di chi è prossimo alla fine del suo cammino, vi spiattellerà in faccia. "-Che cosa è troppo orribile, Jeannie?- -La Terra. Lo smog, gli assassinii, l'aria avvelenata, l'acqua avvelenata, il cibo avvelenato, l'odio, la mancanza di speranza, tutto. Sulla terra l'unica cosa bella sono gli animali, e stanno eliminando anche loro, presto scompariranno tutti, tranne i topi e i cavalli da corsa. È molto triste, non c'è da meravigliarsi se bevi tanto.- -Sì, Jeannie. E non dimenticare le nostre pile atomiche.- -Sì, siete andati troppo oltre a quanto pare.-"

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