Dettagli Recensione
Uno strano senso di equilibrio
Un artigiano che fabbrica marionette riceve una lettera che sconvolge la sua vita. Da quel giorno comincia una specie di caccia al tesoro che si sviluppa per tutto il libro con continui indizi e piccole scoperte che portano alla rivelazione finale, che dà luce a tutto il libro. Luce in tutti i sensi, perché, come lascia presagire il titolo, la storia ha un’impronta volutamente inquietante, è ambientata per buona parte vicino al cimitero del Père-Lachaise di Parigi e in un palazzo di una bellezza glaciale, fa muovere i personaggi in un’atmosfera gotica e a volte surreale, ha tutti i toni cupi del buio e della notte, ma alla fine trovi un senso a tutto, e si aprono spiragli di luce, da cui comunque vedi tante forme di amore, quello di un padre verso un figlio, quello di un uomo verso una donna, quello di un uomo verso la vita. Così come il protagonista muove marionette di mestiere, l’autore muove i suoi personaggi di inchiostro e di carta con fili sottili, tessendo una trama bizzarra, ma bellissima. Tanti gli spunti di riflessione anche in merito alla solitudine, all’erosione dell’anima ed alla follia, che sono i più grandi pericoli che incombono su chi fa lo scrittore di mestiere. Delicato e splendido il senso di equilibrio che tiene con il fiato sospeso per tutta la lettura: ti porta a pensare che la consapevolezza di una felicità inaccessibile va contrastata almeno con la costante ricerca di un equilibrio personale che deriva da un lungo percorso interiore.