Dettagli Recensione
Gelosia retroattiva...
Quando il passato si aggrappa al presente e lo tira per la giacchetta...
In questo romanzo ci sono le elucubrazioni di un uomo che si ritrova perso tra le spire di una gelosia retrospettiva, la gelosia verso chi c'è stato prima di lui...ed il malessere verso colei che non ha risparmiato nulla, neanche un briciolo di cuore (e di corpo) da mantenere "immacolato" per il giorno in cui lo avrebbe incontrato.
Graham ha 38 anni, è un tranquillo docente di storia all'università di Londra, sposato, una figlia di 12 anni, un mutuo da pagare, impermeabile alle avances delle sue studentesse, senza grilli per la testa, senza slanci affettivi e la vaga sensazione di vivere già come un pensionato.
Poi, inaspettato, arriva il salto, il coraggio d'innamorarsi di nuovo...di Ann, giovane e bella, con un passato da attrice di film di serie B.
Si amano, si sposano.
Tutto va bene...fino al giorno in cui metterà piede in un cinema di periferia.
Proprio lui, lui che si era sempre considerato un uomo "di lettere", uno che ha sempre subito il fascino e le emozioni delle parole, lui che credeva di essere insensibile alle immagini, alla fine è stato sopraffatto proprio da quelle...alcune immagini (di un film) lo hanno condannato ad una sorta di malattia, ad una follia insensata e retroattiva che lentamente lo ha consumato.
È stato come se il cervello, che fino a quel momento era stato al suo servizio, pronto per essere usato, avesse deciso di prendere il comando, di avere vita propria e, soprattutto, di trasformarsi nel suo nemico.
Barnes affronta il tema della gelosia del passato di chi amiamo, di chi ci ha preceduto nel sentiero dell'amore fisico, una gelosia che non ha nulla a che fare con noi, con il nostro presente, con quello che proviamo e con quello che l'altra persona ci dà.
È un concetto astratto che esiste solo nella testa di chi ne è affetto, distorcendo tutto, confondendo i contorni che separano realtà, fantasia, supposizioni e incubi.
Il "prima" diventa "ora", l'immaginazione diventa reale, ogni cosa si veste di sospetto e alimenta la fame di dettaglio, possibilmente torbido.
L'autore riesce a mantenere in perfetto equilibrio la vena ironica con quella tragica, dando origine ad una commedia acutissima sulla "paranoia".
Il modo in cui affronta argomenti come il sesso, l'amore, l'infedeltà, è disarmante nella sua lucidità, con una scrittura bella, elegante, ironica e spregiudicata.
Per il mio primo Barnes ho scelto di iniziare dalla fine, e adesso ho da percorrere tutto a ritroso, con grande piacere.