Dettagli Recensione

 
Il dio delle piccole cose
 
Il dio delle piccole cose 2017-10-09 19:50:52 Giovannino
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Giovannino Opinione inserita da Giovannino    09 Ottobre, 2017
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Contenuti interessanti ma scrittura rivedibile.

Avevo sentito tanto parlare di questo romanzo ma per un motivo o per un altro non ero mai riuscito ad iniziarlo. Ora, visto anche la recente uscita del secondo romanzo, l’ho trovato in una libreria vicino casa ed a prezzo scontato, mi è quindi sembrata un’ottima occasione per leggerlo una volta per tutte.

Purtroppo però fin dalle prime pagine non ne sono rimasto molto entusiasta. La scrittura è a dir poco intricata e per nulla scorrevole, tanto che molte volte si è costretti a rileggere quando appena letto. Premetto che non sono un amante della scrittura beat, nè del realismo isterico di Wallace e nè dei vari flussi di coscienza, ho sempre pensato infatti che la scrittura debba essere fluida, comprensibile e scorrevole per poter prendere meglio il lettore, quindi magari è semplicemente una mia impressione ma credo che quello che per molti forse può essere il punto di forza di questo romanzo per i miei gusti è invece un punto debole. Oltretutto anche la traduzione italiana, a tratti un po’ sconnessa, non aiuta.

Detto ciò veniamo alla storia, che parla di una donna, Ammu, che dopo aver lasciato il marito violento si innamora di Velutha, un Paravan, e cioè un intoccabile. Questo è forse il punto forte del libro e cioè i vari rapporti tra le caste e i costrutti sociali, che fanno si che chi abbia rapporti con un intoccabile perda a sua volta ogni diritto. Gli altri protagonisti del romanzo sono i due figli gemelli di Ammu, soprattutto Estha, che patirà i vari finali tragici del romanzo. Filo conduttore di tutta la storia sono le piccole cose, come dice il titolo, che aiuteranno i protagonisti a passare attraverso le varie avversità.

La storia è senza dubbio molto bella ed interessante, soprattutto perché racconta di una cultura, quella indiana, ancora purtroppo legata a retaggi antichi ed assurdi quanti crudeli. Il problema però, come detto all’inizio è che la scrittura ed i vari salti temporali non aiutano il lettore ed anzi lo scoraggiano.

Un libro interessante ma non di facile lettura che quindi non consiglio a tutti, compratelo solo se siete disposti a perderci molto tempo per leggerlo e comprenderlo a pieno.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Io invece non ho gradito i contenuti troppo sopra le righe della parte finale.
1 risultati - visualizzati 1 - 1

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera