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La paranoia degli scacchi
E' sufficiente leggere poche informazioni sulla sua vita per capire che grande autore sia stato. E' riuscito a portare in questo breve racconto la persecuzione che egli stesso ha vissuto durante la seconda guerra mondiale. Un vero peccato che la depressione l'abbia portato al suicidio prima della fine della guerra; avrebbe avuto molto di cui scrivere.
E' incredibile come l'autore sia riuscito a suscitare in me la sensazione di vuoto e di angoscia che il personaggio "dottor B" ha vissuto durante la sua carcerazione da parte della gestapo e contemporaneamente a far emergere un interesse per gli scacchi, che non sapevo di avere. Nonostante sia datato 1941, lo stile è moderno e fluido, in grado di tenere sempre alto l'interesse.
Superba la relazione tra la mente grezza e ignorante del campione del mondo, e quella dinamica ma psicotica del "dottor B" e come quest'ultimo riesca a soggiogare il campione nonostante fosse la sua prima vera partita a scacchi.
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E' da un po' che penso che dovrei approfondire la conoscenza di Zweig e questo titolo mi ha sempre incuriosito.
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