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Un dono o una maledizione?
Un uomo racconta ad un compagno di viaggio la storia degli ultimi vent'anni della sua vita.
Dopo la morte della moglie la figlioletta sembra chiudersi in un silenzioso disinteresse per il mondo circostante fino al giorno in cui ascolta una suonatrice di strada eseguire un pezzo al violino.
Da allora nasce nella giovane una travolgente passione per la musica e per il violino in particolare.
L'uomo all'inizio è quasi sollevato dal fatto che finalmente la figlia mostri interesse per qualcosa che le permetta di uscire dall'apatia degli ultimi mesi, ma ben presto si accorgerà che un "demone" si è impossessato dell'anima della ragazza.
Questa infatti mostra un precoce , insospettato e straordinario talento che la porterà in pochissimi anni ad essere una delle più celebrate concertiste mondiali.
Ma a quale prezzo? La vita della giovane diventa un susseguirsi di rinunce a quelle che sono le cose della normale vita delle persone, la sua unica gioia sembrano essere il suo strumento e la sua musica, una "macchina" che macina successi e che per chi ne celebra i trionfi sembra perfetta ed inarrestabile. Ma il padre, silenzioso compagno per gli anni a venire , coglie sempre più spesso nella ragazza segni di una umanità tormentata e di una fragilità che un giorno ,a causa di un amore non corrisposto , sfoceranno nel drammatico finale.
Non è solo la storia di una ragazzina diventata grande e travolta da ciò che sembrava elevarla al di sopra di tutti, ma anche di un uomo che annulla la propria esistenza, rovina la propria brillantissima carriera accademica per stare accanto alla figlia nei luoghi e nel cuore pur intuendo la difficoltà reciproca di comprendersi veramente.
Una domanda che si rivolge l'uomo rende bene la drammatica complessità della vicenda : "...il genio di un figlio è un dono o una maledizione?...".
Avevo già letto "Treno di notte per Lisbona" di Mercier e lo avevo trovato splendido per l'introspezione dei personaggi, questo non gli è da meno, certo la vicenda è permeata di una tristezza di fondo perchè da subito si intuisce che non c'è il lieto fine, ma il senso di dignità di fronte ad un destino che sembra già scritto, dalla polvere agli altari e viceversa ,e la fedeltà ai propri sentimenti ad ogni costo innalzano il livello della lettura e fanno di questo libro una piccola perla su cui riflettere.