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Il debito sarà pagato
“Ora ti dirò una cosa, e spero che la capirai. Tu non sei più un uomo. Sei un soldato. Le tue necessità di conforto non hanno alcuna importanza e, tenente, anche la tua vita non ha molta importanza. Se vivrai, ti resteranno dei ricordi: è tutto quello che avrai. Frattanto devi ricevere ordini ed eseguirli. La maggior parte degli ordini sarà spiacevole, ma questo non è affar tuo. […….] Avrebbero dovuto costruire la tua anima con la verità e non menarla a spasso con le bugie. [….] Ma tu hai accettato i tuoi doveri. Vuoi adempierli oppure no? Non possiamo prenderci cura della tua anima.” Nelle parole del colonnello Lanser la fredda logica che regola il comportamento dei militari in guerra. Non sono solo la contrapposizione oppressore/oppresso e l’antitesi efferatezza/pietà i temi principali di “La luna è tramontata” di John Steinbeck: vi è altresì una chiara e netta condanna della guerra e della follia in cui trascina gli uomini fino a causarne spesso una totale perdita di umanità .
Il dramma rappresentato nel romanzo investe vincitori e vinti, militari e civili, i primi prigionieri di un codice che impone loro di mettere a tacere ogni istinto di pietà, ogni debolezza umana, i secondi altrettanto condizionati da quel concetto di dignità che costituisce l’ultima possibilità di mantenere il rispetto di se stessi.
In questa prospettiva vanno considerate le due figure centrali del romanzo, il sindaco Orden e il Colonnello Lanser. Entrambi rispettano un personale codice d’onore, poco importa se vi credano oppure no.
Emblematico è il titolo del romanzo: siamo alla fine di una lunga giornata, sta per nascere un nuovo giorno. È la fine della vita che emblematicamente viene ricordata con le parole di Socrate pronunciate negli ultimi momenti dal sindaco Orden all’amico Winter: “ Critone, debbo un gallo ad Asclepiade” e Winter risponde con le parole di Critone: “Il debito sarà pagato”. La vita, dunque, così come viene rappresentata qui da Steinbeck, trova un riscontro nelle parole di Socrate così come vennero interpretate da Nietzsche: essa è una malattia, per guarirne bisogna sacrificare un gallo ad Asclepiade e con la morte arriverà la guarigione. Unico riscatto per un’umanità che ha perso ogni punto di riferimento che la riconduca sulla via della dignità e del rispetto.
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