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Chi lascia la strada vecchia per la nuova...
Un’ossessione, la storia che nasce da un adulterio ed evolve tra altri adulteri fino all’epilogo finale. Un’ossessiva commistione tra la vita reale, i film e i libri, un progressivo distacco dalla realtà fino quasi alla follia. Un professore si innamora di una giovane attrice di basso livello, con lei iniziano i “giorni di miele”, così come Barnes li definisce nel suo bello e a tratti ironico libro. La gelosia che diventa presto tormento, un atavico bisogno di indagare sul passato della sua giovane amante, che diventa sua seconda moglie. Un impulso irrefrenabile a conoscere i trascorsi amorosi della partner, “Prima di me” per l’appunto, un prima di me che diventa, giorno dopo giorno, “adesso e qui”. Il protagonista entra in una spirale da cui diventa impossibile uscire, vede il tradimento in ogni cosa, ogni uomo incarna un rivale in amore, presente e soprattutto passato. Un passato che non è passato nella testa del professore, un passato che fa più paura del presente e annulla completamente ogni vago pensiero sul futuro. Il conflitto interiore di un uomo che lotta tra l’amore e la gelosia, un sentimento che ci viene presentato, non come un complemento dell’amore, ma come un insormontabile ostacolo ad esso.
L’ultimo romanzo di Barnes non tradisce lo stile di questo scrittore, diretto, “semplice”, senza orpelli inutili, uno stile pulito e facilmente comprensibile, anche quando la realtà lascia il posto alla finzione, la vita vera si mescola perfettamente con la vita raccontata dai film.
Un romanzo che si legge agilmente e che fa riflettere sulla gelosia, sulle fissazioni della nostra mente e su molti fatti di cronaca che troppo spesso ultimamente riempiono i nostri notiziari.
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Commenti
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Saluti
Riccardo
Non conosco il celebre autore, e non saprei neppure con quale libro cominciare. Non mi pare questo il suo capolavoro. O mi sbaglio?
Io ho letto solo tre libri di questo autore, mi piace per la sua scrittura pulita.
Questo non è sicuramente il suo capolavoro, devo anche dire che Barnes non è tra i miei autori preferiti, anche se lo apprezzo.
"Il senso di una fine" però è fra i tre che ho letto il mio preferito.
Saluti.
Riccardo
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