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UN MONDO SENZA LUCE
Un'epidemia colpisce l'umanità, le pupille si spengono, i colori svaniscono, una nebulosa lattiginosa diviene l'unica visuale possibile.
Questo scenario apocalittico e suggestivo è la culla narrativa predisposta da Saramago per rappresentare un ipotetico percorso dell'uomo dalla luce alle tenebre.
Nonostante l'escamotage narrativo non brilli per originalità, tuttavia le dinamiche messe in scena dall'autore per fotografare i comportamenti dell'essere umano sono ben congegnate e forti.
L'uomo di Saramago si spoglia delle vesti della normalità sociale per indossare le sembianze della bestialità, la ragione lascia il posto all'istinto, affiorano forze brute che scuotono e ribaltano il senso del decoro, della pietà, della morale.
Immagini volutamente audaci scorrono tra le pagine, lame affilate che fanno male al lettore.
L'autore effettua un'indagine sociale portando l'uomo al punto di esplosione, un punto in cui anche le forze più occulte trovano libero sfogo.
Uomini e donne in balia di sentimenti deviati, costretti ad una cattività che mette a nudo il volto oscuro di ciascuno.
Umanità in caduta libera, orfana di valori e dignità.
Un romanzo di grande impatto emotivo che pullula di spunti di riflessione al di là del carattere fantasioso, che mette a nudo l'animo umano, scandagliando gli angoli più reconditi.
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Penso che, per leggere questo libro, occorra proprio lo stato d'animo adatto.
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