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Il fascino di un biblioterapeuta
E’ in libreria Le parole degli altri, il romanzo dell’italo-francese Michael Uras, edito dalla casa editrice Nord, che ci narra le avventure professionali e personali di un comico ed irresistibile biblioterapeuta, Alexandre, un uomo che:
“ritrovò la felicità grazie ai libri”.
Il libro è una specie di favola che colpisce al cuore e spinge il lettore a condividere con altri una passione divorante come quella per i libri. Che cosa è il biblioterapeuta?
“sono un biblioterapeuta. Aggiusta i libri? Non avevo mai sentito una osservazione simile, ma, pensandoci bene, era divertente ed originale. “Aggiusto le persone, coi libri”.
Alex ha avuto una intuizione geniale: perché non mettere a frutto la sua smisurata passione per i libri e il suo intuito nel saper leggere nel cuore degli individui? Ecco il biblioterapeuta. Alex cura i suoi pazienti non con le medicine, ma elargendo consigli di lettura, e li segue nella rivelazione
“del potere salvifico delle parole.”.
Ed allora ecco che propone:
“Aspettando Godot per chi ha troppo da fare,
Il giovane Holden per chi ha paura di ribellarsi,
l’Odissea per ritrovare il proprio posto nel mondo….. “.
Tre sono i suoi pazienti, di cui si narra le proprie sensazioni e il proprio vissuto, in una narrazione che alterna il racconto del protagonista Alex a quello dei suoi malati: Yann, il ragazzo mutilato da un grave incidente che lo ha segnato irrimediabilmente; Anthony, il calciatore travolto dal successo fino a perdere la propria identità; Robert, il travolgente rappresentante di orologi di marca, che ha smarrito se stesso. Ma in questa analisi Alex si rende conto di essere lui stesso malato, ma, si sa, a guarire il prossimo è semplice, risolvere i propri è un’impresa ardua. Soprattutto perché non si sa quale libro iniziare per mettere in atto una terapia consona. Ma come dice Pennac:
“Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa. Persino da te stesso!”.
Interessante è scoprire le dinamiche utilizzate dall’autore nella costruzione dei rapporti tra personaggi e libri. Ma non solo: i dialoghi sono ben costruiti, il ritmo della narrazione è sostenuto, le descrizioni precise e perigliose. I personaggi sono autentici, come l’amore per la letteratura, che è al contempo la musa ispiratrice di tutta la vicenda e il respiro costante di tutto il vissuto narrativo. E’ una storia moderna dove “il curare con i libri” diventa a tutti gli effetti un lavoro con i suoi limiti e i suoi problemi, ricollocando il libro ad un piano sì materiale, ma non meno fascinoso.
Dopo Curarsi coi libri di Ella Berthoud e Susan Elderkin, un altro importante libro sul potere curativo dei libri, ma non meno interessante e pregnante.
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Commenti
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Grazie. Ornella
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la tua recensione mi ha veramente incuriosito, mi segno il titolo.
Federica