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Via col vento
 
Via col vento 2017-09-06 13:18:43 AsiaD
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4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
AsiaD Opinione inserita da AsiaD    06 Settembre, 2017
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ROSSELLA CHE PASSIONE!

E pensare che ero restia a leggere questo che da oggi considero UN CAPOLAVORO assoluto. Ora ho una voglia matta di rivedere il film che vidi moltissimi anni fa (ero una bambina) e di cui ricordavo alcune scene a tratti, tra cui Reth e ovviamente la scena finale.
Non mi sarei mai aspettata di appassionarmi in questo modo alla storia intrecciata di Rossella ed i personaggi che le ruotano attorno, perché ovviamente lei è il perno su cui si regge la storia e nella storia tutti i personaggi. Lei è quella da amare, da odiare, a cui chiedere aiuto e sostentamento, di cui parlare e sparlare. Una donna che divide, sia il lettore sia tutti i personaggi che la incontrano sulla loro strada. Non è una storia d'amore ma la storia di una donna frivola, capricciosa e testarda che affronta i danni e i malanni della vita in maniera pragmatica, dai più semplici come quale vestito indossare nell'occasione giusta per avere più sguardi possibile addosso o a cosa mangiare in un tempo, freddo, di guerra dove gli sfarzi e le feste sono solo un ricordo lontano. Domani è un altro giorno perché oggi non ha tempo di fermarmi a pensare e filosofeggiare, ha cose più importanti da fare: pensare a come sopravvivere dopo aver perso tutto, a come dare da mangiare alle bocche affamate che si affacciano al suo capezzale, a come fare più soldi possibile per non soffrire mai più di fame e di stenti.
Rossella non è un'eroina, ha dei tratti inconsistenti e irritanti, non segue le regole del bon ton dell'epoca e non rispetta gli altri nella maggior parte delle proprie azioni e per cui può risultare antipatica soprattutto messa a confronto con la dolce Melania, dolce fino al suo ultimo respiro. Di certo però senza Rossella, non ci sarebbe stata più l'amata Tara, non ci sarebbe stato più cibo né futuro quindi non posso che sentirmi solidale. L'amore in tutto il romanzo fa da contorno, lungi dall' essere un romanzo d'amore è una storia appassionata che si dipana in un contesto storico preponderante, quello della guerra di secessione raccontata perfettamente che diventa co-protagonista e da cui derivano le azioni e le reazioni di tutti i personaggi.
Divisa tra un amore più immaginato che reale verso un filosofeggiante e debole Ashley, difeso sempre a spada tratta da Rossella per tutto il romanzo per la sua incapacità a qualunque lavoro che non sia intellettuale e l'amore pieno d'odio e risentimento verso l'affascinante Reth, versione più bruta ma in realtà più romantica di Rossella stessa, due metà divise dalla nascita che per la loro troppa somiglianza non riescono a instaurare e mantenere un rapporto ed un dialogo nel tempo. La scelta sarebbe così facile, ma non per Rossella legata ad un concetto di amore e di relazione frutto delle consuetudini, nonostante lei sia cosi anti-convenzionale.
Un capitolo a parte sarebbe da dedicare alla tematica della schiavitù che mi fa pensare voglia essere in qualche modo riabilitata dall’autrice anche lei nata ad Atlanta, terra sudista in cui la divisione sociale sulla base del colore ha visto i suo albori. Mammy, Pork e tutti gli schiavi fedeli ai loro padroni anch’essi critici nei confronti della classe dei nuovi neri che occupano posizioni indipendenti nella nuova società alla fine della guerra, rendono un quadro di rapporti d’amore tra bianchi e neri all’epoca schiavista, dando quasi per assodato che ognuno di loro avesse correttamente un ruolo da ricoprire, ordine scardinato da una guerra folle che non aveva comunque come obiettivo vero quello di liberare gli schiavi dalle catene ma semplicemente di conquistare nuovi territori, come ogni guerra che si rispetti in qualunque epoca storica. Posizione a mio modo di vedere alquanto ambigua.
1000 pagine che corrono tutte d'un fiato, che mi hanno fatto arrabbiare, innamorare, dispiacere e soffrire. Una storia immensa.

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