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Il tempo scorre incurante
Nel 1948 Ludvik Jahn, assorbito dalle lezioni universitarie e dalle riunioni dei giovani comunisti, trovò rifugio tra le braccia della studentessa Marketa. L'entusiasmo e l'adesione a tutto ciò che il partito le proponeva, spinsero Ludvik a beffarsi, per puro scherzo, delle sue idee e del partito stesso. Quel semplice gesto ironico stravolse completamente la sua vita. Espulso dal partito e allontanato dagli amici più cari, il giovane Ludvik abbandonò la Praga del dopoguerra e divenne prigioniero politico. Trascorse anni bui, rischiarati dalle visite occasionali alla bella Lucie, il cui passato tuttavia ostacolò il rapporto con Ludvik. Sulla scia di questa vicenda si intrecciano storie di altri personaggi, tra i quali Jaroslav e Kostka, vecchie conoscenze del protagonista. L'autore compie una sorta di salto temporale, conducendoci negli anni Sessanta quando Ludvik, ormai adulto, cerca vendetta per la sua sorte. Una vendetta mai assaporata. Il tempo ha cambiato tutto ed è inutile lottare contro di esso.