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Un amore senza fine
 
Un amore senza fine 2017-08-09 08:06:47 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    09 Agosto, 2017
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Un amore senza .. lieto.. fine

Un titolo che suona come una chimera: amore senza fine, amore eterno. Anelito di ogni coppia in stato embrionale, si alimenta di speranza, cresce e sembra irrobustirsi nel tempo, forgiato dal fuoco della passione e dall'intesa reciproca sembra farsi beffa del tempo, sembra destinato ad un futuro di radiosa complicità. L'amore, 'ponte tra il tempo e l'eternità'.
Ma quanti riescono a percorrere questo ponte prima che crolli?
Quanti possono realmente testimoniare l'eternità di un sentimento che si nutre soprattutto di desiderio e di attrazione sessuale che di eterno hanno ben poco, anzi sono fin troppo soggetti alla volubilità dell'indole umana e alla casualità degli eventi.
E l'amore, privato di questa componente più caduca, può ancora definirsi amore? O si eleva ad una forma più pura, più consapevole, quasi più razionale direi, e quindi più duratura e stabile, seppur sacrificando parte della sua natura?
Al contrario, l'amore potrebbe anche degenerare, diventare ossessione, follia ed esigere così una prerogativa di eternità che diventa una pretesa, un obbligo imposto in modo quasi sempre unilaterale.
E il confine che separa l'amore dalla follia è talmente labile, così poco marcato che ogni gesto, anche il più estremo, assume agli occhi di chi lo vive una parvenza di normalità, un atto di legittima difesa verso chiunque minacci la solidità di tale sentimento.
David ha poco più di 17 anni, vive con i suoi genitori Arthur e Rose, fervidi attivisti di sinistra nella Chicago degli anni '60 e lo conosciamo nelle prime pagine del romanzo nascosto tra le siepi intorno alla dimora della famiglia Butterfield.
Una famiglia così diversa dalla sua e con cui riesce a sentirsi a proprio agio non solo per la presenza di Jade, la sua ragazza, ma anche per l'affiatamento raggiunto con gli altri componenti della famiglia, in particolare i fratelli di Jade e sua madre, Ann, con cui spesso ama intrattenersi.
Una famiglia aperta al dialogo, anticonvenzionale, hippy si potrebbe definire, a contatto con la quale David prova un senso di appagamento mai percepito prima, per la libertà con cui può esprimersi e, soprattutto, perchè viene ascoltato, per la prima volta qualcuno prova interesse per le sue opinioni.
Tutto ciò pensa David mentre, accucciato tra le siepi del giardino, medita di dar fuoco alla casa dei Butterfield: ora che è divenuto praticamente parte integrante della famiglia Butterfield, non può accettare la decisione di Hugh, padre di Jade, di allontanarlo dalla casa e dalla figlia per almeno un mese.
Come possono negargli ora la possibilità di incontrare Jade dopo che loro stessi lo hanno accolto in casa offrendogli anche la possibilità di dormire con lei, nello stesso letto?
Nessuno, neanche loro quindi comprendono quanto grande sia il suo amore per Jade e crudele ed insensato quel divieto?
Sulle fiamme che divorano la casa dei Butterfield prenderà così vita il romanzo di Spencer e l'autore sarà abile (complice anche una pregiata opera di traduzione) nel ricostruire con minuziosa dovizia di particolari la storia di un amore, quello tra David e Jade, nato tra le mura di quella casa ormai incenerita e poi sopravvissuto caparbiamente agli eventi che ne sono scaturiti: la reclusione di David in un ospedale psichiatrico a Rockville dopo la sua ammissione di colpevolezza, la disgregazione della famiglia Butterfield dopo l'incendio (come se la loro dimora fosse stata anche il loro collante) con la separazione tra Hugh e Ann mentre i figli seguono ciascuno la propria strada e carriera universitaria, la crisi nel rapporto tra i genitori di David, incapaci di affrontare il dolore e la vergogna per la sorte del figlio.
Supererà tutto ciò David, il tempo passa ma il suo amore per Jade rimane inalterato nonostante la separazione forzata, anzi acquista vigore, un'aura di indissolubilità che forse neanche la vicinanza di Jade avrebbe potuto conferirgli.
"Se essere innamorati vuol dire trovarsi improvvisamente uniti con la parte più disordinata ed oltraggiosamente viva di sè, allora questo stato di acuta sensibilità non si assopì in me dopo un certo lasso di tempo come invece dicono che succede in altri."

L'urgenza di questo sentimento diventa più forte del sentimento stesso, rivedere Jade, riabbracciarla, baciarla diventa l'unica priorità della sua vita e la speranza che ciò possa accadere lo spinge a rischiare tutto, violando persino le regole imposte dalla libertà vigilata.
"Se l'amore senza fine era un sogno, allora noi tutti lo condividevamo, ancor più di quanto potessimo condividere il sogno di essere immortali o di riuscire a viaggiare nel tempo, e se qualcosa mi differenziava da tutti gli altri non erano i miei impulsi bensì la mia testardaggine, la mia disponibilità a portare il sogno oltre quei limiti che erano stati concordati come ragionevoli, a dichiarare che quel sogno non era un delirio della mente ma una realtà altrettanto tangibile dell'altra più tenue, più infelice illusione che chiamiamo vita quotidiana."

Ed è impressionante come Spencer riesca a trasferire al lettore l'angoscia di questa situazione, non sono gli stati d'animo dei personaggi che emergono con l'evolversi della trama bensì al contrario gli eventi della vicenda si delineano come conseguenza del tumulto interiore dei personaggi, della loro personalità, dei loro sentimenti.
Se nelle prime pagine del romanzo poteva sembrare assurdo, inspiegabile più che folle, il gesto disperato di David, ossia l'incendio della casa, con lo scorrere dei capitoli quel gesto viene rivelato in tutta la sua essenza, genesi e successiva mutazione, viene sviscerato e scandagliato a fondo portando alla luce i molteplici fattori che lo hanno originato.
Non si tratta quindi di una semplice storia d'amore; o meglio, quella che poteva essere una relazione tra ragazzi come tante altre, si sviluppa e degenera per una serie di fattori e cause esterne che l'autore riesce a descrivere magistralmente con un linguaggio ricco di metafore ed efficace nel trasmettere al lettore lo stato d'animo dei due ragazzi.
Si potrà così subito percepire il ruolo cruciale e determinante assunto dalle due famiglie, anche se indirettamente, nel rapporto tra David e Jade.
Da una parte Jade sembra abbandonarsi a tale rapporto quasi per ribellione verso l'atteggiamento troppo permissivo ed emancipato dei suoi genitori, così lontani dall'immagine classica e più rassicurante del padre e della madre; trapela persino una velata forma di gelosia, peraltro giustificata, di Jade nei confronti della madre a causa del suo rapporto quasi morboso verso David.
D'altro canto, David sembra vivere in questo modo una rivalsa contro la rigidità dell'educazione ricevuta in famiglia e riflessa anche in un'aridità di sentimenti nei suoi confronti; tanto da poter persino comprendere ed incoraggiare suo padre quando scoprirà il suo amore verso un'altra donna.
"Non avevo alcuna ansia di condividere i segreti del suo cuore affamato. Arthur naturalmente non mi aveva mai detto che la sua capacità d'amore gli era rimasta dentro intoccata, rannicchiata in lui, riassorbita dal suo corpo e trasformata in pancia, che l'intruso amore gli aveva appiattito i piedi e ingrigito i capelli, ispessito la voce e gonfiato le nocche, che l'aveva trasformato in un pignolo scherzoso, in uno che sospirava, che lacrimava al cinema, in uno dei tanti, in uno dei troppi, tutto questo non me l'aveva mai detto, però ci avevo sempre creduto e sin dall'istante in cui avevo percepito le prime avvisaglie dell'amore avevo pianto la rinuncia di Arthur."

Anche il sesso, realisticamente ed inequivocabilmente elemento imprescindibile di ogni relazione adolescenziale, assume la dovuta importanza e riveste un ruolo fondamentale nel rapporto tra David e Jade ma non ne rappresenta il fulcro. Ed ancora è bravo l'autore nel far trapelare questa impressione a chi legge, mitigando l'istintivo ed irrefrenabile desiderio sessuale dei due amanti rispetto a quella condizione altrettanto comune di smarrimento, di gioiosa, ebbra confusione:
"Allora capii che ero entrato a far parte della vasta comunità dei condannati, uomini e donne: l'amore s'era contorto in me precipitandomi in un caos."
E quando il sesso diventa protagonista, l'autore non lascia parlare solo i corpi dei due amanti ma soprattutto l'anima, il loro cuore. Esemplare da questo punto di vista è il racconto del loro incontro in una camera di hotel a New York: senza scadere nella volgarità, Spencer descrive il turbinio di emozioni vissute da David quando finalmente può avere Jade accanto nel suo letto. Non osa ancora toccarla, perchè teme la sua reazione dopo tanti anni di lontananza e nonostante tutte le volte che hanno fatto l'amore insieme prima che si separassero.
La descrizione di questi momenti che si prolunga per diverse pagine con un linguaggio estremamente 'sensuale', carnale, è un'ulteriore dimostrazione della bravura di questo autore: i tentennamenti di David, le sue mani che si avvicinano timide al corpo di lei, cercando un contatto casuale, sperando in un movimento che possa sfiorarle, il respiro che diventa sempre più veloce tradendo così il tentativo di fingersi addormentato, i pensieri che si affollano nella sua mente e che urlano all'unisono 'Ti prego, voltati' nell'assurda speranza che lei possa sentirli, e poi i piedi che si toccano, prima impercettibilmente poi volutamente, trascinando le gambe destinate inevitabilmente ad incrociarsi.
Credo che difficilmente sensazioni come queste possano essere trascritte meglio su un libro, pur rimanendo vivide ed intense come fossero reali.

Sulla fine di questo amore non mi esprimo oltre, credo sia giusto lasciare ad ognuno la propria interpretazione.
Di sicuro però una fine c'è, e non è un lieto fine. Destino crudele di ogni grande amore.
"Non c'è orchestra, nè pubblico; c'è un teatro vuoto nel mezzo della notte e tutti gli orologi del mondo stanno scandendo. E adesso per l'ultima volta, Jade, non m'importa nè domando se sia pazzia: io vedo il tuo volto, ti vedo, ti vedo, in ogni posto ti vedo."

Una citazione:
"Le uniche cose che rimpiango, le sole che rimpiangerò sempre sono quelle che non ho fatto. Alla fin fine è solo questo che lamentiamo. I sentieri che non abbiamo percorso. Le persone che non abbiamo toccato."

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Complimenti, Vincenzo, per questa recensione così approfondita e anche profonda, viste le giuste considerazioni che hai fatto!
Carissimo, insuperabile recensione, Mi piacciono gli interrogativi che sollevi sull'amore e non solo in questo intervento, mi fai leggere d'un fiato e con piacere il commento ad un libro che non leggerò mai. Mi lascia l'amaro in bocca questa triste storia e spero che l'amore sia sempre meno lontano dalla follia! Un saluto.
In risposta ad un precedente commento
Vincenzo1972
10 Agosto, 2017
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Lo sai vero che sono un fan accanito delle tue recensioni quindi mi fa molto piacere questo tuo feedback. E mi dispiace che non leggerai il libro, avrei voluto confrontarmi con la tua opinione.
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