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“[…] I migliori piani dei topi e degli uomini"...
“[…] I migliori piani dei topi e degli uomini, / Van spesso di traverso, / E non ci lascian che dolore e pena, / Invece della gioia promessa!” (Robert Burns)
Dopo l’appassionante lettura di “Furore” di qualche tempo fa, torno a Steinbeck con questo romanzo breve che affronta i temi sociali tanto cari all’autore: la crisi economica, l’emigrazione verso Ovest, lo sfruttamento, le ingiustizie e le sofferenze che ne derivano.
Sullo sfondo di tutto ciò si muovono i due protagonisti, George e Lennie, in rappresentanza di un’umanità derelitta perennemente in cammino e in cerca, dinnanzi alle asperità della vita, soltanto di una casa e un pezzetto di terra dove mettere finalmente radici e assaporare, se non proprio la felicità, almeno la sua illusione. Intorno a loro tanti altri personaggi molto ben delineati, dal garzone Crooks, vittima del pregiudizio razziale in quanto nero, alla giovane moglie di Curley, tutti sprofondati nell’immobilità di una solitudine da cui appare vano ogni tentativo di fuga.
Un dramma intenso e commovente, dove i sogni, le speranze, le illusioni di ognuno s’infrangono miseramente contro l’imperscrutabilità di un destino purtroppo già scritto. Un piccolo capolavoro del quale consiglio la lettura!
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