Dettagli Recensione
Preferivo gli aquiloni
È una storia drammatica, quella della piccola Pari che, seppur con profondo dolore, viene venduta dal padre a una ricca coppia di Kabul senza figli. Una storia di miseria, legami familiari spezzati ed egoismo sullo sfondo di un Afghanistan non ancora martoriato dalle guerre, ma ormai non lontano dal baratro della violenza; una storia attorno alla quale finiscono per ruotare, anche al di fuori del paese asiatico e in epoche successive, tante altre vicende… forse troppe, stavolta.
Il libro si lascia leggere bene e Hosseini si riconferma un grande affabulatore, non c’è dubbio; tuttavia, tra queste pagine non ho ritrovato le atmosfere di quell’altro Afghanistan, con la magia degli aquiloni e dei mille splendidi soli, a cui l’autore ci aveva abituati. La narrazione si disperde poi per altri continenti, lasciando oltretutto il dubbio sulla reale necessità di almeno un paio di storie che, allontanandosi da quella principale, è forse servito soltanto ad allungare inutilmente il romanzo. Peccato, coinvolgimento ridotto al minimo sindacale. Tre stelle al merito di una pur sempre buona scrittura e di un epilogo che sembra ricordare che non è mai troppo tardi per recuperare le proprie radici.
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Commenti
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I due precedenti di Hosseini, invece, li ho letti entrambi e sono stati utili anche per conoscere un po' di storia recente dell'Afghanistan. :)
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