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Iperproteico
Leggendo questo romanzo viene da chiedersi se la Némirovsky non sia stata un tantino sopravvalutata negli ultimi anni, anche dalla sottoscritta. Di sicuro, questa non è fra le sue opere più riuscite.
Parte lenta, tanto da risultare quasi noiosa, poi accelera e viene caricata fino all'enfasi, con concetti del tipo “giovinezza”, “fuoco nel sangue” e “vento di passione” sempre ribaditi per chiosare un colpo di scena, non tanto difficile da prevedere, del resto, dopo che vengono esaltate ad ogni piè sospinto le virtù al di sopra di ogni sospetto di una madre di famiglia quasi santa e un amore coniugale a prova di fuoco (fuoco dei sensi, nel caso specifico).
Ci si chiede con un certo rimpianto cosa avrebbe fatto con la metà degli ingredienti un autore come Simenon, visto che di mezzo c'è anche un giallo.
Una frase finale dell'io narrante dovrebbe risultare d'impatto ma è piuttosto contraddittoria.
Nient'altro da rilevare.
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Commenti
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@Emilio, un po' sopravvalutata lo è, indubbiamente.
@Elena72, grazie per la fiducia :-)
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