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"Nessuna mano mi sfiorerà. Giuro la mia verginità
Mi aveva colpito, tanto da spingermi a leggere il libro, la notizia che in alcune parti dell'Albania (paese vicinissimo all'Italia) ci si attenga ancora al Kanun, il codice di leggi legate a tradizioni e consuetudini che risalgono al 1400 circa. Un codice che ha costruito una società patriarcale e maschilista, che consente la vendetta cruenta e prassi che non possiamo non ritenere barbariche.
Questo codice non scritto prevede diritti e doveri per tutti. Alle donne il dovere di rimanere fedele al marito, di servirlo, di essergli sottomessa, di soddisfare i bisogni coniugali, di allevare i figli e tenere a posto scarpe e vestiti. Agli uomini il diritto di correggere la moglie, di bastonarla e di legarla in caso di disobbedienza.
In pratica la brava donna albanese deve avere le seguenti caratteristiche: sopportazione, abnegazione e accettazione del proprio destino.
Cosa ci azzecca tutto questo con il libro? Una delle leggi del Kanun prevede che in assenza di maschi in famiglia, una figlia possa "diventare uomo", ossia smettere di comportarsi da donna, giurare verginità per il resto della propria vita e acquisire di conseguenza tutti i privilegi concessi dalla legge agli uomini, in altre parole diventare "libera".
Riformulo in modo più conciso: "smettere di essere donna per diventare libera"!
Possiamo solo immaginarci quali conseguenze psicologiche possa portare una decisione di questo tipo, specie in giovane età. Purtroppo gli aspetti psicologici di questa terribile scelta nel libro sono solo appena delineati e lasciati alla nostra immaginazione.
Il libro è certamente ben scritto, scorrevole e si legge con facilità. Ma non mi ha fatto entrare in quel mondo rurale, chiuso e arretrato, non mi ha calato in quelle pesanti atmosfere, non mi ha fatto "capire". Quello che invece viene descritta è la fase di riappropriazione della identità femminile in America, un argomento importante ma certamente meno interessante.
E anche in questa seconda fase mi pare che tra le righe si voglia fare passare l'idea che una donna possa trovare "normalità" e "tranquillità" solo trovando un uomo o in generale "qualcuno".
Comunque un libro interessante che riesce in qualche punto a dire cose molto importanti:
"L’energia femminile non passa attraverso l’acquisizione dei diritti e dei poteri dell’uomo. Le donne non diventano qualcun altro e non si adattano a qualcos’altro. Non si tratta genericamente di impadronirsi di sé, né di giurare uno stato sociale e giuridico diverso."
Un romanzo interessante che parla di un tema molto importante ma che avrebbe potuto essere a mio parere decisamente più incisivo.
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