Dettagli Recensione
La strada della vita.
Uno scenario post apocalittico stile The Walking Dead, un uomo/padre, un bambino/figlio, un carrello con un pò di cose, nient’altro. E’ questo in sostanza tutto quello che troverete in questo romanzo, che essendo stato pubblicato per la prima volta nel 2006 può essere considerato forse fonte di ispirazione per certi film o serie tv venute dopo.
Il romanzo parte subito molto stretto sui due protagonisti e non ci viene mai spiegato perché o come il mondo sia stato ridotto ad una landa desolata. Allo stesso modo non ci viene mai detto il nome dei due protagonisti che vengono sempre indicati come “l’uomo” o “il papà” ed “il figlio” o “il bambino”. La storia si svolge molto lentamente, tra una visita in cerca di cibo in un paese abbandonato ed un sogno del padre che spesso ci ricorda com’era la vita prima “dell’armageddon”. Gli unici personaggi che si incontrano nel racconto sono degli altri disperati, che il papà divide in buoni (sostanzialmente delle vittime sacrificali), ed in cattivi (predoni, ladri, pirati ma soprattutto cannibali). L’obiettivo è quello di arrivare al mare e cercare una presunta via di fuga da questo mondo, d’altra parte è significativo quello che dice spesso il bambino: “Noi siamo i buoni Papà, noi portiamo il fuoco”.
Alla fine non andrà tutto come previsto ed il romanzo lascerà la storia aperta così che a questa il lettore possa dare diverse interpretazioni o più semplicemente finali. L’impressione che mi ha dato è stata quella di voler raccontare tramite un’allegoria il percorso padre-figlio, dalla formazione, all’incontro delle difficoltà e relativo superamento, al lasciare il figlio andare per la propria strada quando ormai non si ha più nulla da potergli dare/insegnare.
La scrittura è semplice, i capitoli e i paragrafi sono spesso corti e spezzettati, il linguaggio scorrevole e ricco di dialoghi. La storia in sé non è brutta ed è stato anche molto bravo l’autore a non esagerare con il numero di pagine vista la continua ripetizione di scene, paesaggi e personaggi che avrebbero potuto ala lunga risultare ripetitivi e noiosi. In conclusione è un libro breve e che si legge velocemente anche se a tratti rischia di diventare un monotono. Una lettura leggera di qualche giorno.
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Commenti
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Anch'io non sono rimasto entusiasta di questo romanzo, pur comprendendone il valore letterario. Ecco, per me non è stata una lettura "leggera" .
Queste vostre ultime due recensioni mi hanno convinto,
mi segno il titolo, lo voglio leggere.
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