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Purity
 
Purity 2017-07-06 14:35:30 Chiara77
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    06 Luglio, 2017
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La ricerca della purezza

L'ultimo libro edito di Franzen, “Purity”, si presenta come un'opera di grande ambizione letteraria. La protagonista, Purity Tyler, è una giovane donna che non ha mai conosciuto il padre e che sa che l'identità della madre è fasulla. E' cresciuta nella povertà e adesso ha un debito universitario di 130.000 dollari da ripagare. La madre l'ha sempre amata e alla fine le ha dato una buona educazione: Purity (Pip) le vuole un gran bene ma non si spiega alcuni nodi irrisolti della sua vita; si rende conto che la mamma è una persona strana, particolare e depressa e lei vuole allo stesso tempo andarsene e starle vicino. Ed è proprio ciò che farà: andrà a seguire uno stage in Bolivia per un uomo famoso ed ambiguo, Andreas Wolf, sperando in questo modo di scoprire cosa si nasconde nel passato della madre e chi è in realtà suo padre ed alla fine tornerà a casa.

Anche in quest'opera Franzen indaga le dinamiche familiari, soprattutto i rapporti tra genitori e figli ma anche le relazioni tra coniugi. Quello che si mostra alla luce della sua penna impietosa è un incessante “odio e amore” che segna questi legami. Quale affetto è più forte e necessario di quello che lega una madre o un padre ai propri figli? E quale è più distruttivo, ossessivo, capace di provocare danni psicologici e sociali?

“ Sul treno che mi riportava a Berlino restai in piedi in fondo all'ultima carrozza, a guardare i segnali che passavano dal rosso al verde e si allontanavano lungo i binari. Non era poi così terribile essere orfano. Mi sembrava il primo giorno di una lunga vacanza, un giorno vuoto tanto quanto il cielo di gennaio era limpido e soleggiato.”

Forse qualcosa di simile si può trovare soltanto in una relazione amorosa, dove la vicinanza e la condivisione diventa troppo spesso distruttiva e devastante, soprattutto se si anela a raggiungere una purezza che sfugge.

Ho trovato il romanzo un'opera volutamente monumentale, forse anche troppo. Si salta da un Paese all'altro, da un'epoca storica all'altra, da un personaggio all'altro. Viene dato troppo risalto, secondo me, ad alcune storie parallele minori che poi entrano nella narrazione principale solo di sfuggita. Durante alcuni momenti della lettura ho provato un po' di stanchezza, quando l'autore si dilungava troppo sui personaggi ed eventi secondari.

Lo stile di Franzen è comunque grandioso, ogni pagina ci regala una prosa splendida, immagini poetiche accostate a comportamenti di personaggi orrendi, situazioni assurde che diventano realistiche e messa a nudo incredibile della psicologia umana.

Purity, ovvero la tensione verso la purezza, verso l'altezza e la profondità della morale, che si scontra con la pochezza umana, la spinta verso il basso, la corruzione, la depravazione, la perversione, il male.

“Pip si trascinò fino al bagno delle signore ed entrò in uno scomparto libero, lasciò cadere lo zaino sul pavimento sporco, ci appoggiò sopra la valigetta con la torta e si calò i jeans. Mentre diversi muscoli si lasciavano andare, sentì il bip di un messaggio in arrivo. […] Pip stava esaminando l'ultimo paragrafo, nel tentativo di scorgervi una minaccia o una promessa velata, quando lo zaino emise un piccolo commento, una specie di sibilo secco. Si stava accasciando sotto il peso della valigetta. Prima che Pip potesse arrestare il flusso della pipì e lanciarsi in avanti, la valigetta cadde a terra e si aprì, rovesciando la torta a faccia in giù sulle piastrelle sporche di nebbia condensata, cenere di sigaretta, escrementi e impronte di mendicanti e artiste di strada. Qualche mora rotolò via.”















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