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La straniera
 
La straniera 2017-07-01 16:36:19 Vivix
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Vivix Opinione inserita da Vivix    01 Luglio, 2017
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La straniera

Mi sono innamorata dell’omonima serie tv che stanno girando da questa saga e, dal momento che molti fan che la seguono stravedono anche per i libri, ho deciso di comprare questo volume. Pensavo di andare sul sicuro, tanto è vero che non ho neanche controllato le recensioni, come faccio di solito prima di acquistare un libro. Sono rimasta amaramente delusa.
Il libro è quasi perfettamente identico alla serie tv (o meglio è quest’ultima ad imitare il libro) perciò non c’è stato quasi nulla di inaspettato, niente suspance né sorprese ed ovviamente già questo influenza una lettura, ma, anche così, se un libro è bello resta tale, invece qui non è successo.
I paesaggi e i personaggi mi sono piaciuti tutti ma ogniqualvolta la scrittrice descriveva uno di questi elementi si dilungava troppo, a tal punto che la mia mente evocava all’istante la rispettiva versione del telefilm e, sebbene continuassi la lettura, era come se in realtà il mio cervello avesse staccato la spina.
La scrittura, come ho detto, l’ho trovata un po’ lenta, ma mi è molto piaciuto il lavoro del traduttore/trice: ho apprezzato la scelta dei termini, non tutti comuni, come di solito si trovano nei libri degli ultimi anni.
La ricostruzione storica è magistrale ma c’è una pecca: a differenza del telefilm, dove indumenti ed oggetti possono essere visti, con un libro questo non può accadere perciò sarebbe stato positivo se la Gabaldon avesse descritto gli oggetti dell’epoca, cosa che invece fa raramente, al contrario di solito si limita ad usare solo il loro nome, ma così per gli estranei del settore la lettura diventa difficile. Lo stesso vale per le frasi in gaelico: anche se si conosce bene l’inglese quasi mai si riesce a capire la lingua usata dagli Highlanders e, anche in questo caso, la scrittrice non aiuta. Ad esempio, gli scozzesi per dire “sì” usano l’espressione “aye”, che non viene mai tradotta; se non avessi visto il telefilm sarei stata costretta a cercarla sul dizionario. Credo che la Gabaldon avrebbe dovuto inserire un vocabolario storico ed uno gaelico a fine libro per aiutare i lettori.
Infine, quello che davvero non mi è piaciuto: l’approfondimento psicologico che, a mio parere, è del tutto assente. Vivendo avventure (e disavventure!) come quelle di Claire, ce ne sono di pensieri a sentimenti a cui dar voce, invece l’autrice si limita a descrivere, dettagliatamente ma freddamente, ciò che accade. Sicuramente ad acuire questa mia sensazione è stato il ricordo delle interpretazioni dei protagonisti nel telefilm (che invece erano talmente espressive da far contorcere le budella), ma si tratta di una pecca che avrei avvertito ugualmente.
Infine, la trama, per me è quasi inesistente, voglio dire, succedono tantissime cose ma è come se si trattasse di piccoli episodi separati tra loro, in un telefilm va bene ma in un libro no.

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