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Donna alla finestra
 
Donna alla finestra 2017-06-22 18:44:57 68
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68 Opinione inserita da 68    22 Giugno, 2017
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Disgregazione e rinascita

Nei romanzi di Catherine Dunne spesso la famiglia assurge a reale protagonista di un viaggio emozionale tinto di linearità che, oltre ogni semplicità di forma, nasconde contenuti complessi e storie individuali di sofferenza.
Una famiglia onnicomprensiva, fagocitante, luogo di misteri e dolori all' apparenza deposti, dall' origine lontana e dagli imprevedibili intrecci.
Ambientazioni e comportamenti solidi, una sana quotidianita' sovente scossa da realtà esterne ed estranee ma spesso già radicate in un passato oscuro e silente che puntualmente ripresenta volti e forme diverse.
Cosi' è per la protagonista di " Donna alla finestra ", Lynda, una donna forte, passionale, soddisfatta di quello che ha, con una vita all' apparenza serena, tranquilla, un marito fedele, due figli adorabili, la casa dei propri sogni, un lavoro soddisfacente, tutti i contorni di una vita invidiabile.
Ma bene e male fanno parte di un solo disegno, mai così vicini e complementari.
Misteriose presenze, eventi agghiaccianti, imprevedibili, destabilizzanti, minacciano certezze consolidate minando la propria essenza e gli affetti più cari. Invidia, rancore, gelosia, un passato di sofferenze all' ombra di un fratello ingombrante, riportano Danny, fratello minore di Robert ( marito di Lynda ), ad un desiderio di vendetta specchio di rabbia ed infelicita' delirante sullo sfondo di una vita personale sin dalla giovinezza disgregata e fallimentare, di fatto inesistente se non nel proprio immaginario ed in una rappresentazione naufragata in una lucida follia.
E poi la comparsa di Jon, giovane amico di Ciaran, figlio di Linda, perfetto nell' aspetto e nel comportamento, apollineo, sagace, manipolatorio, a reindirizzare la storia in un noir domestico, depistando affetti e certezze in una suspance dal finale spiazzante.
Come sempre, ciò che interessa all' autrice e' la rappresentazione di figure e caratteri unici contrapposti e complementari, vicende individuali inserite in un' unica storia ed in un mosaico dei sentimenti e dei desideri, le relazioni umane, scoperchiando temi ed affetti.
Ed allora il dramma del presente e l' oggettività della narrazione hanno origine in un passato lontano e presentano tutti i volti dell' umano sentire, indicando errori commessi, vicende taciute, violenze subite, perché silenzio ed indifferenza nascondono verità inappellabili.
Il male, sovente, come una malattia improvvisa, terribile ed incurabile, insinuatasi a sconvolgere quiete e serenità, induce a ridiscutere il se', ed il proprio agire, ridefinendo il concetto di bene e di essenza, di affetti e priorità, in una neo dimensione individuale e famigliare.
Nulla sarà più come prima, se non nella forma, la sostanza mutata per sempre.
Ogni elemento, nell' universo della Dunne, si fa intreccio e separazione, un complesso meccanismo causa-effetto guidato da sensibilità complesse e relazioni turbolente.
Ogni evento, solo in parte sembra ritornare all' origine, alla propria natura, a quella dimensione irrinunciabile, il male nutrendosi della propria rovina ( Danny ), il bene ridiscutendo i termini del proprio destino ( Lynda ), mentre all' esterno la vita rifletterà i suoni di una ineffabile imperturbabilità.
Ma c'è anche chi oggi ascolta diversamente ( Tom ), ha imparato dagli errori commessi e non desidera altro che sentirsi e sostare nella quiete di affetti stabili e duraturi, costruiti nel tempo, in un desiderio da sempre agognato e finalmente raggiunto, che non può più perdere, e che mostra un unico volto, la propria casa.

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