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Ci vuole coraggio
“Lui la fissò, rimase a osservarla incuriosito, cauto.
Non mi dici nulla. Ti ho lasciato senza parole? Chiese lei.
Penso di sì.
Non parlo di sesso.
Me lo stavo chiedendo.
No, non intendo questo. Credo di aver perso qualsiasi impulso sessuale un sacco di tempo fa. Sto parlando di attraversare la notte insieme. E di starsene al caldo nel letto, come buoni amici. Starsene a letto insieme, e tu ti fermi a dormire. Le notti sono la cosa peggiore, non trovi?
Sì. Credo di sì".
Per la prima volta mi trovo nella Holt di Haruf e la sua realtà, ai miei occhi, è tangibile. I protagonisti sono Addie Moore e Louis Waters, entrambi settantenni, stanno affrontando una fase particolare della loro vita. Una vita già “impostata” su binari ben delineati che grazie al coraggio, invece di arrivare al capolinea, prende una strada nuova.
Come spesso succede, il coraggio e la voglia di vivere non sempre vengono presi nel modo giusto dagli “altri” e come in tutte le cittadine che si “rispettino” le voci e le malelingue non mancano mai.
"Ho deciso di non badare a quello che pensa la gente. L'ho fatto per troppo tempo - per tutta la vita".
Haruf con una delicatezza sconvolgente affronta un tema davvero molto toccante. Addie è una vera forza della natura che tenta in tutte le maniere di non farsi piegare e Louis è così sorprendente nella sua seconda gioventù.
Due anime che si incontrano la notte e fanno sperare.
“Addie spense la luce. Dov’è la tua mano?
Proprio qui accanto a te, dove sta sempre.”
Buona lettura!
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Commenti
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Anch'io mi dedicherò agli altri. Questo mi ha conquistato per la delicatezza e la scelta dell'argomento.
Grazie del commento!
Fede
Fede
Fede
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Bel commento! Adesso io ho "Canto della pianura" che mi aspetta a breve...