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La pioggia prima che cada
 
La pioggia prima che cada 2017-06-19 10:08:31 lego-ergo-sum
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
lego-ergo-sum Opinione inserita da lego-ergo-sum    19 Giugno, 2017
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Il disegno che non esiste

Storia di donne raccontata da un uomo. La prima a comparire è Gill, alla quale la zia Rosamond ha affidato quattro cassette, incise in punto di morte. Destinataria Imogen, ultima discendente di una sorta di saga familiare, che ha in Beatrix (la nonna, cugina di Rosamond) e in sua figlia Thea, la madre di Imogen, le altre due rappresentanti (senza dimenticare la bisnonna Ivy, da cui origina questa catena del disamore). La vicenda, narrata attraverso una serie di venti fotografie, è intessuta di scelte sbagliate, di piccole e grandi tragedie familiari, che sembrano ispirate ad una sorta di determinismo naturalistico, con poca "race" e molto condizionamento ambientale e comportamentale.
L'autore, fedele alla sua poetica, punta da un lato alla suspense, che gli consente di tenere viva l'attenzione del lettore, dall'altro alla sperimentazione formale, ancora una volta basata sull'uso di strutture e forme comunicative diverse (le cassette, le fotografie, la lettera rivelatrice di Beatrix nel finale) e sul variare della voce narrante e della focalizzazione. Un colpo al cerchio del grande pubblico dei lettori, l'altro alla botte della critica letteraria, con un esito tutto sommato equilibrato tra le due istanze. Certo siamo lontani dall'originalità e dallo studio sociale del capolavoro, "La famiglia Winshaw", ma non mancano né intensità né sapienza costruttiva.
Solo sfiorato il tema dell'omosessualità, attraverso le relazioni che unirono Rosamond prima a Rebecca e poi a Ruth, anche se non mancano insinuazioni e malignità che alludono ad un'esistenza non del tutto pacificata e ad una società chiusa e retriva di fronte alla diversità. Maggior rilievo viene dato invece alla maternità negata e vagheggiata che spinge la protagonista a riversare il suo affetto su Imogen.
Ma il vero tema del romanzo, si affaccia nelle pagine finali del romanzo, che lo chiudono ad anello e gli conferiscono il significato conclusivo. Gill vi traccia una breve sintesi delle corrispondenze che sembrano legare, talora misteriosamente, la storia delle tre donne e parte della propria, piccoli e gravi incidenti, la fuga di un cane che si ripete con esiti drammatici a distanza di anni, il merlo sbattuto sul parabrezza della sua auto, forse proprio nel momento in cui la tragedia giungeva al suo epilogo. Nel frattempo arriva la notizia di un'altra infelicità femminile, quella di cui è vittima la figlia di Gill, abbandonata dal compagno. Tutto per un attimo sembra ricollegarsi e formare un mosaico nel quale ciascun frammento di vita potrebbe trovare una sua collocazione e, pur nel dolore, una sua rasserenante sublimazione. Ma poi, la disillusione finale: "Il disegno che stava cercando era scomparso. Peggio ancora, non era mai esistito. Quello in cui aveva sperato era un'invenzione, un sogno, una cosa impossibile. come la pioggia prima che cada". Per un attimo la mente corre ad Eco, all'ordine ipotizzato dai suoi personaggi (Guglielmo, Casaubon), che si rivela poi frutto di una mera ricostruzione soggettiva, di un bisogno proprio dell'uomo di imprimere un significato e un'interpretazione complessiva al caos del mondo, scambiando le coincidenze per segni. Allo stesso modo, l'immagine di quel merlo schiantato, presagio di una tragedia qui contemporanea, lì imminente, ricorda una scena analoga nel film "Dimenticare Venezia". Ancora "corrispondenze", stavolta letterarie e cinematografiche, che la lettura di questo romanzo potrebbe suggerire.

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Consigliato a chi ha letto...
"La famiglia Winshaw" di Jonathan Coe
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