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Romanzo delicato
La storia è ambientata ad Holt, una cittadina americana inventata da Haruf, e ruota intorno ad Addie Moore e Louis Waters, due anziani ormai in pensione. Addie e Louis sono entrambi vedovi e, pur conoscendosi da molti anni, non si sono in realtà mai fermati davvero a parlare l’uno con l’altro. Questo cambierà una sera di Maggio quando Addie proporrà a Louis di dormire insieme. Nella proposta di Addie, tuttavia, non c’è assolutamente niente di indecente o indecoroso, solo la voglia di avere un po’ di compagnia durante le lunghe notti solitarie.
“[…] Nel senso che siamo tutti e due soli. Ce ne stiamo per conto nostro da troppo tempo. Da anni. Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia. Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte. E parlare. […] Non parlo di sesso. No, non intendo questo. Credo di aver perso qualsiasi impulso sessuale un sacco di tempo fa. Sto parlando di passare la notte insieme. E di starsene al caldo nel letto, come buoni amici. Starsene a letto insieme, e tu ti fermi a dormire. Le notti sono la cosa peggiore, non trovi?”
Una proposta improvvisa, quella di Addie, forse un po’ stramba e anche imbarazzante ma sicuramente coraggiosa. Inizierà così un rapporto particolare, una storia d’amicizia che nascerà timidamente e crescerà piano piano, trasformandosi in una dolce storia d’amore.
Ai due anziani si aggiungerà anche il nipotino di Addie, Jamie, che passerà l’estate dalla nonna a causa dei problemi coniugali dei genitori. Si verrà così a formare una sorta di piccolo nucleo famigliare composto da Jamie, Addie e Louis, un rapporto che diventerà sempre più forte durante il corso dell’estate, attraverso gite, lezioni di softball e semplici pranzi all’aperto.
La narrazione ruota soprattutto intorno ai dialoghi, serrati e continui, tra i due protagonisti. Addie e Louis parleranno a lungo, raccontandosi poco a poco della loro vita, dei rispettivi matrimoni, dei figli e dei drammi che hanno segnato le loro esistenze. Nel buio della notte si confideranno soprattutto i segreti, i rimpianti e i rimorsi di una vita ormai passata, lasciata scorrere, non pienamente vissuta. Segreti spesso rimasti chiusi tra le mura domestiche, per cercare di mantenere una facciata decorosa e rispettabile davanti agli altri abitanti di Holt.
E sarà proprio la società bigotta e curiosa della piccola cittadina americana a giudicare la relazione tra Addie e Louis, considerandola come un qualcosa di scandaloso, non socialmente accettabile, sino al punto che persino i loro figli cercheranno di dissuaderli dal frequentarsi, proprio per evitare pettegolezzi imbarazzanti. Significativo in tal senso è il dialogo tra Louis e sua figlia:
“[…] A me sembra solo imbarazzante.
Per chi? Per me non lo è.
Ma la gente sa di voi.
[…] Tu ti preoccupi troppo della gente di questa città.
Qualcuno deve pur farlo.”
Una realtà piccola ma ingombrante, quella di Holt, che si intrometterà silenziosamente nella relazione tra Addie e Louis, pronta a trarre conclusioni affrettate e a condannare i due protagonisti. Ma è davvero così sbagliato quello che i due anziani stanno facendo? È davvero così scandaloso? In fin dei conti, come ribadisce Louis alla figlia ancora scettica si tratta solo di “una scelta, di essere liberi. Persino alla nostra età”.
La scrittura di Kent Haruf è delicata, quasi atemporale, ed è sempre presente una sorta di malinconia, un sentimento di urgenza, quasi una corsa contro il tempo, una volontà di assaporare e vivere ogni piccolo momento della vita perchè potrebbe essere l’ultimo.
“Continui ad avere dubbi sul fatto che possa durare.
Tutto cambia.”
Un romanzo dolce sull’amore, sulla famiglia ma soprattutto sul coraggio di vivere la vita pienamente, fino alle fine, anche quando sembra non avere più sorprese per noi. Una storia che vi toccherà il cuore, credetemi. Una lettura che vi consiglio assolutamente e se per caso non foste ancora convinti, vi lascio con una delle frasi secondo me più belle tratte dal romanzo:
“Amo questo mondo fisico. Amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna, li cortile, la ghiaia sul vialetto. L’erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a parlare con te.”
Che dire di più?
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