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Supererò le correnti gravitazionali...
Il concetto di cura è l’anima di questo romanzo che racconta di lutti, di suicidi, di abbandoni e di partenze. Due bambine, Ruth,la voce narrante ormai adulta e Lucille sua sorella, vengono riportate al luogo di origine, la casa materna, dalla loro madre e lì lasciate prima del suo suicidio. Si prendono appunto cura di loro dapprima la nonna, poi le due cognate della stessa e infine la zia Sylvie. È lei che se ne cura ma lo fa secondo dei parametri poco ortodossi suscitando l’attenzione della comunità che si arroga il diritto stesso di cura per preservare probabilmente una parvenza di normalità. Ma cosa c’è di normale a Fingerbone, “posto inverosimile” sospeso tra le acque di un lago traditore e un cielo che soffia afflati misteriosi e potenti capaci di scuotere e scardinare e uccidere quanto l’elemento liquido se si tramuta in piena alluvionale? Qui è stata edificata la casa della nonna, custode del tempo che fu, destinata a resistere agli elementi, ai lutti, ai passaggi delle piccole entità umane che di volta in volta ospita; è una costruzione anomala, pare ergersi su un colle, galleggiare quasi, farsi attraversare dall’aria. È l’ordine nell’apparente disordine fin quando l’economia domestica di Sylvie non sovverte le parti, il caos entra in casa in accumulazione compulsiva, in disfacimento decadente, in catastrofe sociale e l’ordine delle cose va ricercato altrove, fuori, al buio, su un ponte sospeso sopra le acque del lago, nei ruderi di abitazioni sventrate da altre alluvioni o forse semplicemente in se stessi senza orpelli, senza sovrastrutture, senza convenzioni, senza apparenze e perfino senza la stessa abitazione.
Romanzo d’esordio di una delle voci più acclamate della letteratura americana, considerato dal Guardian uno fra i cento migliori romanzi di tutti i tempi, dietro una storia di abbandono e di attesa consegna al lettore il sentimento della disgregazione delle famiglie, la potenza delle scelte individuali, le ferite della vita, il sentimento dell’assenza e dell’attesa che lo accompagna.
Da leggere assolutamente.
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Commenti
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La Robinson è una scrittrice imperdibile.
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E' una scrittrice che non conosco, ma le belle recensioni che ho letto sul sito mi fanno pensare che sia proprio necessario colmare la lacuna.