Dettagli Recensione
Ricostruire
Dopo aver letto secoli fa un paio di libri dell'autore (Sulle sponde ecc... e l'alchimista) ci avevo proprio messo una pietra tombale sopra. Invece questo romanzo mi è piaciuto molto, soprattutto la prima metà della storia: una scrittura leggera, frizzante, ironica.La seconda metà del libro è un po più coheleggiante, quindi meno bella.
La storia racconta episodi della vita del profeta Elia, episodi inediti, forse inventati.
Il profeta viene visto da una angolazione insolita a partire dal suo carattere schivo e timoroso di tutto, dal suo insolito rapporto con Dio con poche certezze, tra fantasia e realtà, con pochi miracoli (solo uno è davvero un miracolo): Il resto potrebbe essere o non essere. C'è sempre una dose di arbitrio nella interpretazione dei fatti, dei pensieri, degli avvenimenti da parte del profeta e quindi di insicurezza.
Il rapporto con Dio richiede uno sforzo enorme di fede e di comprensione da parte di Elia nonchè di fantasia. Dio non parla mai troppo chiaramente, sembra che parli (ma non si sa), poi segue strade non comprensibili all'uomo nemmeno se profeta e di spiegarSi non Si sogna nemmeno. A volte le Sue vie sono dure e sembrano cattive. Suscitano risentimento e rabbia. Del resto anche il rapporto di Elia con gli uomini non è semplicissimo perchè anche se gli scopi umani sono spesso ovvi, a volte i mezzi che usano per perseguirli lo sono meno, soprattutto per una persona onesta e diretta.
A me è piaciuta l'idea che Elia non sia stato chiamato tanto a distruggere i profeti di Baal, episodio di cui non si parla nel testo ma che il lettore può immaginare non nel gusto del povero profeta. La sua missione principale nel testo è la ricostruzione di una città distrutta, una città nemica. Bella anche l'idea che la donna timidamente amata dal profeta sia in qualche modo diventata quella città.