Dettagli Recensione
La bellezza di vita e relazioni
Britt Marie è una sessantatreenne testarda, diffidente, dai modi un po' spicci, maniaca di ordine e pulizia, ama i cruciverba, odia viaggiare, ha pochi amici, è definita dal marito una incompetente sociale, ma a suo modo sa essere socievole, premurosa, di certo onesta e sincera, e soprattutto non lascia indifferenti.
La sua storia ha inizio dopo un tradimento coniugale ( da parte del marito Kent ) e, senza aspettative, si lancia alla disperata ricerca di una occupazione per evitare una solitudine che potrebbe ucciderla senza che nessuno neanche se ne accorga, lei che negli ultimi quarant'anni si è presa cura esclusivamente del benessere del marito e dell' " intrattenimento " della casa.
Arriverà a Borg, piccolo e dimenticato paese di periferia, con un' unica strada che lo attraversa e che porta in due direzioni, negozi per lo più chiusi, pochi e bizzarri abitanti, parecchi bambini con storie famigliari complesse, ed una grande passione condivisa, il calcio, pur senza un campo dove potere giuocare.
Si occuperà della gestione del centro ricreativo, nominata a propria insaputa allenatrice della locale squadra di calcio con l' idea di iscriverla ad un torneo.
L' iniziale sospetto, la paura dell' ignoto, il proprio carattere spigoloso e la disabitudine a sperare, tutti quegli anni trascorsi avendo fatti propri i sogni di Kent, sembrerebbero scogli insuperabili, in aggiunta alla diffidenza ed alla ostilità degli abitanti, ma Britt Marie non si preoccupa di quello che la gente pensa di lei e, come in tutte le piccole comunità, conoscenza e vicinanza favoriranno la costruzione di relazioni importanti, alcune indissolubili.
Una avventura condivisa ( il torneo di calcio ) diverrà metafora della vita, con ritorni insperati, nuovi legami, amori mancati, tragedie improvvise, tutti ingredienti che ergeranno Britt Marie ad eroina incontrastata, tra lacrime e commozione, risate e colpi di scena, accenni filosofici e psicologia spiccia.
Le vicende esperite la consegneranno ad un rinnovato sguardo sul mondo, riconsiderando se stessa, gli altri, l' importanza relazionale, domande e certezze in merito ad amore e vita ... " sono le scelte o le circostanze a fare di noi le persone che siamo? "..., ..." se non perdoniamo le persone che amiamo , chi ci rimane?..." .... " la morte e' impotenza, l' impotenza è disperazione..." ... " le persone disperate scelgono azioni disperate"...
Come nei precedenti romanzi la singolarità e l' eccentricità dei protagonisti di Backman è garanzia di successo, quella complessa semplicità e burbero umorismo a forti tinte caratteriali.
La specificità e l' intelligenza diviene il proprio marchio, rendendoli amabili e declinandone i difetti.
C' è sempre un protagonista assoluto, un presente problematico, un passato di sofferenza che ritorna, una storia di amicizia e solidarietà, una vicenda irrisolta, anche tragica, e poi si affrontano importanti tematiche sociali, la famiglia, l' anzianità, il matrimonio, l' educazione, la legalità, il senso di giustizia, la solidarietà, la diversità sempre con ironia ragionata che alterna riflessione e lievita', risate e commozione.
Quella ossessione calciofila che Britt Marie ignora e non concepisce, almeno inizialmente, causerà una serie di incomprensioni e paradossi, finendo con il rappresentare una comparazione metaforica calcio-vita.
Vi è una attesa costantemente disillusa, la certezza incontrastata e narcisistica del più forte, la speranza di risollevarsi da una sconfitta che pare disperatamente certa, il parteggiare per i perdenti ed i più deboli, rigettati e dimenticati dai più .
Il calcio costringe la vita a continuare, c'è sempre un' altra partita, una prossima stagione ed il sogno che qualcosa di meglio possa accadere. E vi è il desiderio di rimettersi in giuoco, di partecipare, combattere, vivere, oltre ogni scontato esito finale.
Britt Marie possiede una contagiosa irriverenza, una ossessiva presenza e ad una noiosa ripetitività tramutatasi in forza e speranza per chi le sta intorno.
Questa non è una favola, ( assai meno di " Mia nonna saluta e chiede scusa " ) con il trionfo dei buoni, il deragliamento dei cattivi, una morale imperante, ne' un monologo di burbera simpatia ed onnipresenza ( " L' uomo che metteva in ordine il mondo " ).
C' è una ambientazione quanto mai reale, si insegue il respiro della vita, il fiatone di una rincorsa, lo scoramento della sconfitta, la gioia della condivisione, il dolore indecifrabile della perdita, ma rimane un' immagine fatta di azione, quotidianità, goffa ripetitività, ed un ricordo vivido accompagnato a due certezze consolidate, che .... " Borg sta sempre lì dove è stata ".... e che..." Britt Marie è stata qui "...
Un romanzo che mi è parso più completo e complesso dei precedenti, per trama e contenuti, forma e definitezza, laddove i personaggi principali monopolizzavano la scena fagocitando ed indirizzando gli eventi.
Qui si parla di soggettività e di reale all' interno di una certa solidità strutturale, la storia segue gli eventi conservando forza e spessore intrinseco, vita propria, ha il respiro dei protagonisti lasciandoli liberi di decidere ed indirizzare il proprio destino.
Con " Britt Marie è stata qui " si completa un processo maturativo che ci consegna un autore a tutto tondo, non più solo una piacevole scoperta, ma, nel proprio genere, una conferma ed una certezza consolidata.