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CINQUE PADRI IN SETTE GIORNI
Tutto iniziò in un tranquillo giovedì.
Harold è un uomo taciturno, che vive la quotidianità circondato dalle sue certezze che sono gli autobus che tutti i giorni deve prendere per recarsi a lavoro, il suo lavoro nel reparto macelleria, la partita a bridge con la sua vicina di casa dove puntualmente perde, per diletto conta tutto ed espertissimo di suicidi, una pratica che, con estrema sapienza, inscena almeno una volta al mese tutti i mesi. A rompere questa routine ci pensa Melvin, un bambino di 11 anni alla cui madre, nonché nuova vicina di casa di Harold, viene la brillante idea di affidarlo per una intera settimana.
Da questo momento in poi il mondo di Harold non è più al sicuro.
Melvin è un piccolo un genio, parla correttamente 7 lingue, conosce a memoria tutte le sonate di Beethoven e non ha alcun problema a discorrere con linguaggio forbito sui temi politici, storici e andropologici…. Passati i primi giorni di conoscenza tra scommesse alle corse dei cavalli e uso di stupefacenti, Melvin coinvolge Harold in una vera e propria impresa ossia farsi scorazzare in giro per la Gran Bretagna alla ricerca del padre mai conosciuto, Jeremiah Newsom questo è il suo nome. Il punto è che in tutto la Gran Brategna ci sono ben cinque persone, a dir poco stravaganti, candidate al ruolo di padre biologico.
Harold e Melvin diventano quindi una coppia quanto mai insolita che ci accompagnerà nella lettura di questo romanzo spassosissimo che muta e si trasforma in un’avvincente storia on the road. Scadenzato dai giorni della settimana, il romanzo mantiene un bel ritmo e in un continuo di gag comiche a far da padrona è un humor tipicamente british che a tratti riesce farci provare compassione per il povero “sfigato” Harold e a provare tenerezza per la sua spalla, il piccolo saccente Melvin. L’ennesima storia che racconta una verità, ossia la capacità che hanno i bambini con la loro forza vitale di scardinare le nostre vite abitudinarie e in questo caso con avventure rocambolesche.
Il lavoro di questo autore sconosciuto, che si presenta con lo pseudonimo di "einzlkind", può tranquillamente essere descritto come un pot-pourri di vari modelli letterari e cinematografici, ma nella sua semplicità riesce a strappare più di un sorriso e seguendo le avventure dei due protagonisti si legge che è un piacere.