Dettagli Recensione
Zycron, mia patria
Che penna meravigliosa che ha questa autrice! Alcune pagine sono di una bellezza eccezionale, sono più che prosa, richiamano altre immagini e creano suggestioni. E l'abilità nel gestire una storia che contiene una storia nella storia è eccezionale. Nessuna difficoltà per il lettore che anzi, quasi aspetta l'intarsio che non spezza ma si inserisce perfettamente nel romanzo.
La storia in sé non è eccezionale: due sorelle legate da un rapporto molto forte di amore e forse rivalità, crescono insieme e la più grande delle due, Iris si sposa costretta dall'interesse per calcoli paterni che si riveleranno sbagliati. Le due sorelle si innamorano dello stesso uomo che pur assente fisicamente nella maggior parte del testo perchè impegnato in qualche guerra/ lotta politica, resta il vero protagonista della storia tirandone i fili.
L'autrice è così brava, di una bravura rara, che le si perdonano alcune pecche, per chi le riesce a notare, che stanno soprattutto nell'aspetto psicologico dei personaggi e delle loro relazioni. Soprattutto nel rapporto tra le sorelle o tra Iris e il marito o la cognata. Questi rapporti sono caratterizzati da una sottile mancanza di empatia e di spessore. Ma Margaret è così convincente che quasi non si nota nemmeno questa piccola pecca. Nel senso che pur mancando l'empatia nei rapporti umani i dialoghi sono vivi e guizzanti, vivaci e pieni di ironia e di idee. Le due sorelle isolate dalla scrittura non destano particolare simpatia e alcuni aspetti della vicenda mi hanno deluso.Il fatto che Iris non sia andata in ospedale da Laura ad esempio. E anche il chiarimento finale al bar, o il rapporto di Iris con sua figlia. C'è qualcosa che non va. Comunque il romanzo è bellissimo non tanto per la vicenda reale ma nel suo stare in bilico tra più dimensioni spazio temporali. Per il fatto che la storia nella storia esprime quasi il desiderio dei due amanti, Iris e Alex, di vivere in un'altra dimensione diversa da quella della realtà. Anzi la storia che a un certo punto cambia riflette quasi o almeno si potrebbe pensare, il rapporto che cambia tra i due come una specie di specchio magico. Mi piace anche il fatto che Alex usi il poco tempo in cui sta con Iris per raccontarle una storia in una situazione che ricorda vagamente Le mille e una notte. Mi piace che la storia definitiva dell'assassino cieco, quella che finisce nel libro attribuito a Laura, venga scritta come atto d'amore in una tavola che potrebbe essere rotonda.. Bella l'idea delle persone che siedono attorno alla tavola rotonda per cui ognuno ha sempre qualcuno alla sua destra e alla sua sinistra. Al lettore scegliere se il libro è stato scritto con la destra o con la sinistra, in riferimento alla Bibbia (Dio siede alla destra del Padre. Quindi alla sinistra chi ci sta? Le supposizioni potrebbero anche essere inquietanti).
Il libro è pieno di riferimenti biblici che bisognerebbe saper cogliere come pure di riferimenti letterari ma non è un libro religioso, anzi piuttosto il contrario. Il Diavolo potrebbe citare la Bibbia contro Dio, si dice nel testo. In ogni caso ci sono pagine di meravigliosa perfidia, tutte quelle che riguardano Winifred e di meravigliose riflessioni e di descrizioni che continuano a lasciare echi per la loro bellezza e poesia e dialoghi intelligenti e seducenti per la assoluta mancanza di banalità.
Insomma un libro da non perdere di quelli che non ti fanno affondare nell'animo umano ma che ti fanno perdere nei riflessi delle immagini come in un gioco di specchi.
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