Dettagli Recensione
"L’amore mi fa schifo”
La storia è ambientata a Barcellona negli anni Trenta, Aloma è rimasta orfana da bambina e vive nella casa paterna con il fratello maggiore Joan, sua moglie Anna e il piccolo Dani, il bambino che ha preso il nome di Daniel, il fratello morto suicida in quella stessa casa a diciotto anni. Aloma si dedica alle faccende domestiche, cura il nipotino, ama il giardinaggio e la lettura, non ha amiche né relazioni: "L’amore mi fa schifo”, afferma la protagonista nell'incipit del romanzo. La sua vita monotona viene scossa all'improvviso dall’arrivo di Robert, fratello della cognata Anna: un uomo misterioso e affascinante che viene dall’Argentina; di questo personaggio non si sa nulla, né della sua vita privata, né il motivo per cui è tornato presso i parenti. Aloma, semplice e spontanea, cade vittima del fascino di Robert e si lascia, suo malgrado, travolgere da una passione che cambierà per sempre il suo destino.
L'evolversi della vicenda sentimentale scandisce la crescita personale di Aloma: attraverso le speranze deluse, i rancori e le umiliazioni la protagonista prende coscienza della grettezza degli uomini, ma acquisisce anche la consapevolezza della propria dignità e della propria autonomia. Le ultime pagine del romanzo descrivono Aloma che varca la soglia del cancello del suo giardino: “Prima di uscire in strada, passò le dita sul ferro del cancello (…) Si strinse con forza le mani perché non le tremassero tanto. Le strade erano tranquille. Da un muro pendeva un rosaio senza rose. Lontano, il rumore sordo della città, ragazze che affrontavano la vita, senza illusioni.” La casa e il giardino, rifugio che permette di isolarsi dalla realtà esterna, sono nel romanzo un simbolo che rappresenta ciò che protegge la protagonista dal mondo esterno; superare quella soglia significa dunque per Aloma conquistare l'indipendenza.
Aloma è un'opera giovanile (del 1938) di una delle più importanti scrittrici catalane, già nota in Italia per Piazza del diamante (1962) e Via delle Camelie (1966); spesso paragonata a Virginia Woolf, la Rodoreda sa cogliere e descrivere con maestria le sfumature dell'animo femminile e trasmette un'immagine di donna fragile, ma con una grande forza interiore. L'atmosfera è malinconica, le tematiche affrontate sono la solitudine, l'incomunicabilità, la maternità, il desiderio della donna di essere autonoma e indipendente soprattutto da un punto di vista emotivo; il romanzo mi è piaciuto, l'ho trovato ben scritto, coinvolgente e ancora molto attuale; ho ammirato la protagonista per la sua autenticità, la sua dignità, il suo coraggio.