Dettagli Recensione
Semplice complessità e dignità umana
Ove ha 59 anni, guida una Saab e detesta chiacchierare. La mattina si alza presto e, secondo una routine consolidata, va a fare un giro per il quartiere, spesso litiga con quelle persone che oggi non sanno fare più nulla, neppure usare un cacciavite, o che guidano altre marche di macchine, o che credono di fregarlo.
Per lo più si ritrova, solo, a dialogare con la moglie Sonja, scomparsa da sei mesi, e con il suo vivido ricordo. Lei era tutto per Ove, tanto diversa da lui, si può affermare che ...." lei fosse il colore, il suo colore, e lui il bianco e nero "....
Ove si intende di tutto quello che si può toccare e vedere, è estremamente pratico, lei amava i libri, la poesia, e tutto ciò che si poteva disegnare.
Secondo la moglie lui litigava sempre, in realtà non litiga affatto, è semplicemente certo che quel che è giusto è giusto. La sua convinzione più profonda, sorretta da una indiscutibile praticità. è che gli uomini ..." sono quello che sono non per quello che dicono ma per quello che fanno "...
È un uomo concreto, ma odia tutte le stranezze della vita moderna, la città con le automobili straniere, i computer, i mutui a tasso variabile. Prima dell' arrivo insperato di sua moglie non aveva mai avuto una vita ed ora che lei se ne è andata nulla ha più un senso.
In fondo Ove è semplicemente Ove, un ragazzo burbero, maldestro, dal corpo muscoloso e dai malinconici occhi azzurri. Oggi tutto quello che vuole e' morire in pace, ma tutto sommato si accorge che la morte può attendere un altro po'.
Si ritrova, suo malgrado, al centro di una nuova vita, estranea ad un passato ancora così presente, circondato da estranei, nuovi vicini di casa imbranati e ficcanaso, bambini chiassosi e festanti, colletti bianchi che gli hanno rovinato la vita, sconosciuti che casualmente incrociano ll suo cammino.
Indubbiamente la realtà sgretola ogni possibilità e certezza consolidata e in Ove una certa scontrosità e schiettezza emotiva nasconde una semplice onestà intellettuale, empirismo e pragmatismo del quotidiano, battaglia personale contro ogni falso e retorico superficialismo.
Quel muro di cemento eretto e consolidato da anni comincia lentamente a sgretolarsi, quella facciata incorruttibile ed astiosa a rilassarsi, la tenerezza della sobrietà accarezza e rilassa il suo volto e quell' immagine di integrità intellettiva, di tradizione consolidata, di dolci e struggenti ricordi, di impegno civile ed asciuttezza dialogica.
In fondo quel vecchio brontolone sa accattivarsi amicizie ed affetti, in primis dei bambini, parla il linguaggio della consapevolezza, odia le frasi fatte e qualsivoglia frivolezza o gratuita e finalistica autorappresentazione.
Alla fine si rivela per quello che è, un comune essere umano ( ma speciale ) con difetti e contraddizioni, amorevolmente odioso, scontrosamente gentile, dolcemente burbero.
Impariamo a seguirne ed ad apprezzarne la semplice complessità, in un alternarsi di vita-morte ( la realtà quotidiana con i suoi imprevisti ed i ripetuti tentativi di suicidio ) e nella infinita tenerezza di un amore per sempre, quello per la moglie Sonja.
È un individuo da prendere o lasciare, amare od odiare, più semplicemente da capire. Chi riesce a superare ostacoli, diffidenza, scortesia, minacce, derisioni, si addentrerà in un mondo di ricchezza ed insperata tenerezza, i difetti trasformatisi in pregi, la scontrosità in amorevolezza, l' asciuttezza in disponibilità.
Questo è il piccolo universo di Ove e una volta entrativi è difficile uscirne.
" L' uomo che metteva in ordine il mondo " possiede una piacevole scorrevolezza, una intelligente leggerezza, una caratterizzazione dei personaggi senza sconfinare nella noia e nella banalita', con un protagonista singolare e oltre ogni schema, che ha tratti maniacali, eccessivo nella propria rigidezza morale, estroso nel proprio integerrimo mostrarsi, categorico, ma persino i suoi difetti si colorano di tenerezza ed emergono tratti di irrefrenabile comicità e commovente sincerità .
Tra le pagine un susseguirsi di situazioni assurde, paradossali, ridicole, inserite in una insperata profondità. Per alcuni aspetti mi ha ricordato vicende e personaggi di Arto Paasilinna, nei tratti di umorismo sarcastico e sferzante e nell' apparente nichilismo espressione di celata interiorità e vivida umanità.
È per tutti questi motivi che trattasi di una lettura piacevole, pensata ed intelligente.