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Nel guscio
 
Nel guscio 2017-03-21 21:07:56 annamariabalzano43
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    21 Marzo, 2017
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C’è del marcio in Hamilton Terrace

Eccolo l’Amleto del ventunesimo secolo, eccolo a testa in giù che si muove con cautela, protetto dal rassicurante liquido amniotico, eccolo che osserva a occhi chiusi la realtà che lo circonda e di cui ben presto farà parte. Di essa percepisce gli odori, i profumi e i miasmi. Dà libero sfogo alla sua immaginazione e dà corpo a coloro che ancor prima della sua nascita fanno parte della sua esistenza.
È lui, come l’Amleto shakespeariano, testimone involontario del crimine commesso da sua madre Trudy e suo zio Claude ai danni di suo padre John Cairncross, è lui l’eroe tragico moderno che si dibatte nel dubbio se sia possibile vivere in un mondo corrotto e violento, o se sia meglio non nascere affatto. Essere o non essere, nascere o non nascere è l’interrogativo che egli si pone, di fronte a una realtà dolorosa e inaccettabile. Con la capacità speculativa dell’intellettuale, il nostro feto si chiede se sia possibile conoscere il mondo presente o quello futuro: “Che ne sarà del Medio Oriente, […..] si riverserà in Europa trasformandola una volta per tutte? È ipotizzabile che l’Islam immerga un’estremità febbricitante nel fresco stagno della riforma? O che Israele conceda qualche centimetro di deserto agli sfrattati? Il sogno laico di un’Europa unita potrebbe dissolversi dinanzi a odi antichi, meschini nazionalismi, catastrofi finanziarie, discordia. Gli Stati Uniti andranno incontro a un lento declino?” C’è tanto di Shakespeare in queste pagine bellissime, come c’è tanto dei suoi personaggi nelle figure di Trudy, in parte Gertude, in parte Lady Macbeth, e di Claude, in parte Claudio, in parte Iago. Né si può tralasciare di notare che lo stesso McEwan riconosce a Claude le caratteristiche dell’uomo del Rinascimento, l’uomo nuovo, destinato a divenire il centro di una società completamente sovvertita, dove profitto, interesse, complotto e volgarità regnano sovrani, “un Machiavelli vecchio stampo, convinto di poterla fare franca.”
A questi personaggi negativi, tuttavia, si contrappone il vecchio modello, nel personaggio di John Cairncross, il poeta, studioso di Keats, legato a un mondo fatto di bellezza e di arte. E come in moltissime altre opere di McEwan, anche in questo romanzo si esalta la funzione della letteratura e della poesia, in particolare, a cui è affidato il compito di mettere ordine nel caos di un mondo degradato, al fine di restituirgli la dignità perduta.
La vicenda di Claude e Trudy, così come ci giunge attraverso la descrizione del piccolo nascituro, diviene metafora della condizione del mondo, troppo spesso difficile da accettare. Essere o non essere? Combattere o accettare? La vita prevale sul resto. E “tutto il resto è caos”

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Commenti

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Matelda
22 Marzo, 2017
Ultimo aggiornamento:
22 Marzo, 2017
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Ben due schede riservate all'ultimo libro McEwan : resto ancora più perplessa...
Sempre belle le tue recensioni, Anna Maria! E pare bello anche questo nuovo libro del noto scrittore inglese.
Grazie Emilio. Devo dire che a me quest'ultimo è davvero piaciuto molto. Mi piacerebbe sapere il tuo parere.
Ciao Matelda. So che non ami McEwan, ma magari questo potrebbe piacerti. Io l'ho trovato un ottimo libro, ma certo non è detto che tutti debbano gradirlo. Un caro saluto e buone letture.
In risposta ad un precedente commento
Matelda
22 Marzo, 2017
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Cara Annamaria, sei veramente gentile. Grazie ! Ma ho già un listone di libri da leggere o rileggere veramente lungo. lungo... Comunque la tua recensione è veramente eccellente.
Grazie Matelda.
Ti ringrazio.
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