Dettagli Recensione
Morti viventi
“Sarebbe falso affermare che questo romanzo è pura immaginazione. Non ho fatto altro che esasperare le logiche del reale e dare nomi e inventare storie per degli esseri che possiamo incrociare ogni giorno per strada. Esseri di cui perfino lo sguardo ci è insopportabile. Voglio dire che leggendo queste pagine chiunque può riconoscersi. I vivi e i morenti”. Nota dell’autore.
“Il sole dei morenti” è l’ultimo romanzo scritto da Izzo prima della sua prematura scomparsa. Ormai dopo vari libri letti, lo stile dell’autore mi è familiare. Sono abituata alla sua malinconia, al peggio che la società può offrire, ma pur essendo pronta, questo libro mi ha comunque colpito profondamente.
L’autore solitamente mostra la bruttura della società, dove le persone possono solo sperare di migliorare la loro condizione, di risollevarsi e di credere in un futuro migliore. Storie dure, tristi, spesso senza lieto fine. Questo romanzo invece fa doppiamente male, perché Izzo ci porta in quel mondo popolato dai “morti viventi”, persone che hanno avuto la loro possibilità di felicità e che se la sono sprecata. Chi per un motivo, chi per un altro, da una vita “normale” si sono ritrovati per strada, diventando dei senzatetto. Oltre al dolore e alla sofferenza, la loro vita è popolata dai ricordi, di quello che poteva essere e poi non è stato. Il rimpianto li accompagna a ogni loro passo traballante, dove spesso l’alcol è l’unica risorsa per affogare quel mare di ricordi.
Rico è il nostro protagonista, un uomo che ha perso molto, anzi tutto e che lungo il suo cammino ha incontrato altri come lui. Da una Parigi fredda e desolante arriviamo a una Marsiglia baciata dal sole e dal mare. Una vita intera da raccontare e da seguire in cui piccoli errori possono rovinare un’esistenza. Cattiveria e solidarietà, Izzo come suo solito non ci risparmia niente.
Izzo mostra quelle anime perdute raccontando la loro storia, ricordandoci quanto la miseria fa paura. Impossibile non riflettere sulla propria vita e su come altri l’hanno perduta.
Malinconico, spietato e ancora più duro degli altri libri dell’autore. Non posso fare a meno di consigliarlo con la consapevolezza che l’autore presenta il peggio della società, quello che spesso cerchiamo di evitare spostando lo sguardo, Izzo ce lo sbatte in faccia.
Buona lettura!
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Commenti
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Da leggere, perchè ogni tanto abbiamo bisogno ricordarci le cose che Izzo ci sbatte in faccia, come hai detto giustamente tu.
Fede
Grazie mille.
Fede
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