Dettagli Recensione
Promosso, con riserva
Per me è il terzo romanzo di Bukowski, dopo Storie di ordinaria follia e Post Office, e il termine “sopravvalutato” viene inevitabilmente in mente mentre si scorrono pagine troppo simili tra loro.
Il talento di Bukoski, che emerge qua e là da frasi spiazzanti e descrizioni acute, occorre sempre andarselo a cercare armati di buona volontà, tra scommesse su soporifere corse di cavalli (l'entusiasmo al riguardo è tutto dello scrittore), sbornie colossali e decine di donne che per qualche ragione gli si strusciano sistematicamente addosso.
Con quelle alcolizzate come lui si accasa a breve termine, dividendo sesso, bottiglie e lenzuola sporche, sempre, però, irrimediabilmente solo e soffocato dall'accidia quando le miserie della vita gli saltano al collo.
Si potrebbe liquidarlo definendolo ripetitivo, ma non gli si renderebbe completamente giustizia, perché Bukoski è come quegli studenti intelligenti che non si applicano e che finiscono per disorientare gli insegnanti calando inaspettatamente l'asso.
Promosso, quindi, con riserva.
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Poi pero' comprai Panino al prosciutto, che sta ancora in libreria nella sezione da leggere.
Quindi qualcosa di buono ci trovai, forse.
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