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Una bellissima favola
La favola è da sempre contenitore di verità; lo sapevano anche le civiltà più antiche, che affidavano a miti e leggende i loro valori, perché potessero essere tramandati in eterno. Attraverso l’artificio di una favola, in cui i protagonisti sono spesso animali, si può infatti raccontare la realtà in modo del tutto naturale e diretto, arrivando al cuore di chi legge, o perché no, di chi ascolta.
Sepúlveda, in questo libro, si mostra consapevole del potere delle favole e ce ne regala una bellissima, che scalda il cuore e ci insegna a superare il pregiudizio della diversità, a rispettarci gli uni gli altri, e a lottare per ciò che si ama.
La gabbiana Kengah, sorvolando con il suo stormo la foce dell’Elba, nel mare del Nord, si tuffa per pescare delle aringhe, ma finisce in una macchia di petrolio. Trascinandosi a fatica, riesce ad atterrare ormai in fin di vita sul balcone del gatto Zorba, al quale strappa tre importanti promesse: di non mangiare l’uovo che sta per deporre, di averne cura e di insegnare a volare al piccolo che nascerà.
Alla morte di Kengah, il timoroso Zorba, che mai si sarebbe aspettato una cosa del genere, cova con premura l’uovo, ed una volta schiuso, presenta la neonata gabbianella alla particolarissima comunità felina del porto di Amburgo, che la accoglie con generosità. Ogni gatto amico di Zorba ha una sua personalità ed un carattere ben delineato, che si rivela già nel nome: Diderot, ad esempio, è l’intellettuale del gruppo ed è pratico di enciclopedie, Colonnello è colui a cui spetta sempre l’ultima parola, Bubulina è la gatta bianca di cui tutti sono innamorati.
Ma come può un gatto insegnare a volare? Zorba deve mantenere la terza promessa, ma per farlo avrà bisogno dell’aiuto di tutti, non solo dei suoi amici felini, ma anche dell’uomo.
Il grande scrittore cileno, in questa storia apparentemente semplice ed ingenua, tocca i temi a lui più cari: l’amore sconfinato per la natura e il dovere di difenderla, la generosità disinteressata, e la solidarietà, anche (e soprattutto) fra «diversi». Un storia quindi che ben si adatta al mondo di oggi, dove troppo spesso si dimenticano i sentimenti. Grazie al coraggio e all’amore, invece, si possono compiere miracoli; grazie alla solidarietà persino un gatto può insegnare ad una gabbianella a volare.
Lo stile di Sepúlveda vi colpirà per la sua essenzialità; c’è infatti chi di lui ha detto: “sa essere lirico, pur mantenendosi essenziale; crede nella parola e non ha paura di usarla”, e questa credo sia una dote molto rara in uno scrittore. Se è vero che leggere aiuta a crescere (e io sono fermamente convinta che lo sia) questo è un libro che riesce a far crescere non solo i bambini, che imparano da esso l’amore per la natura e il rispetto degli altri, ma anche gli adulti, che se osservassero più spesso il mondo con la semplicità e la spontaneità dei bambini, riuscirebbero a fare grandi cose.
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