Dettagli Recensione
Bisognerebbe dilatare il tempo
"Si capisce sempre troppo tardi che bisognerebbe dilatare il tempo finché possibile, finché si riesce".
Affascinata da "La porta" ho deciso di leggere anche quest'opera della Szabo', ma dopo le prime pagine sono rimasta bloccata ed indecisa se lasciarla o proseguire. Ho fatto fatica ad entrare nella storia, a capire i personaggi e i tempi della narrazione: gli sbalzi tra presente e passato e le diverse voci narranti fanno di questo romanzo una lettura un po' impegnativa, ma sono anche gli elementi che la rendono affascinante ed enigmatica. Via Katalin è la strada in cui vivevano spensierati quattro bambini con le loro famiglie fino agli anni della seconda guerra mondiale, fino al giorno in cui, proprio al fidanzamento di due dei protagonisti, Iren e Balint, Henriett viene uccisa da un soldato e Blanka, sorella di Iren, seppur inconsapevolmente, verrà in parte considerata responsabile di questa morte. I personaggi, ben delineati nei loro rapporti e nella loro evoluzione, hanno in sé qualcosa di insolito e misterioso, attraggono e respingono il lettore suscitando sentimenti ed emozioni contrastanti nel corso della vicenda. Iren e Balint si cercano e si allontanano, in un rapporto d'amore ambiguo mai pienamente e contemporaneamente corrisposto che, tuttavia, li tiene inspiegabilmente legati nel corso delle loro esistenze e li porterà, alla fine del romanzo, a stare insieme nel vano tentativo di recuperare la felicità della giovinezza ormai perduta. Blanka è una figura controversa, un personaggio che agisce d'impulso pensando di fare il bene, diviene invece suo malgrado capro espiatorio dell'infelicita' e degli errori altrui. Henriett, la giovane timida ed insicura uccisa dal soldato a sedici anni, mi ha colpita in modo particolare perché, con la sua fragilità e la sua ingenuità, determina e condiziona le vite degli altri personaggi. Henriett è presente nella storia sia prima, sia dopo la sua morte: si palesa infatti tra le pagine come un fantasma, per continuare a "vivere" insieme ai suoi amici senza essere da loro riconosciuta; questo espediente dà alla storia un tocco di struggente malinconia, fa costantemente riflettere su ciò che è stato e su ciò che avrebbe potuto essere.
Via Katalin è un libro che non mi ha lasciata indifferente, ha risvegliato in me emozioni e ricordi; mi ha fatto pensare al tempo dell'infanzia, alla vita che fugge, ai rapporti tra amici, tra sorelle, al destino, a ciò che avremmo voluto essere e a ciò che invece siamo diventati.
In conclusione, sono felice di aver superato lo scoglio iniziale e di averne proseguito la lettura perché Via Katalin è un bel libro che consiglio di assaporare e meditare con calma.
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