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Gli assalti alle panetterie
 
Gli assalti alle panetterie 2017-03-06 17:49:57 lapis
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
lapis Opinione inserita da lapis    06 Marzo, 2017
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In sospeso

Inserire estratti e citazioni è sempre, a mio parere, un modo bello, efficace e rispettoso per raccontare un libro e far percepire le sue atmosfere. Eppure questa volta avverto la sensazione che per rappresentare al meglio “Gli assalti alle panetterie” dovrei poter ricorrere alle immagini, non alle parole. E mostrare una delle illustrazioni di Igort che non solo arricchiscono questa preziosa e curata edizione, ma che diventano un tutt'uno con le parole, dando vita alla magia che rende speciale questo testo.

La fame è una condizione particolare, che può spingere alla violenza, ad imbracciare un fucile, ad assaltare una panetteria.
E’ un bisogno assoluto, che esige di essere placato.
E’ un vuoto totale, che proprio per questo fa paura.
E’ un omino su una piccola barca che galleggia su una superficie molto calma e guarda, attraverso una distesa di acque limpide e trasparenti, la cima di un vulcano sul fondo del mare.
E’ una pagina di un ammaliante azzurro-verde che ti rimane impressa sulle palpebre.
E, quando le chiudi, è un sogno.

“Gli assalti alle panetterie” è una breve raccolta composta da due racconti risalenti alla prima metà degli anni Ottanta, che parlano di due rapine, commesse dallo stesso protagonista a distanza di anni. Non per i soldi, solo per il pane. La dimensione in cui le vicende si svolgono è però una nuvola in cui si dissolvono molteplici riflessioni e possibili chiavi di lettura. La fame è un’assenza. Ma di cosa? Di valori, di speranze, di prospettive? Può essere placata da una musica soave o da una rapina gentile. Ma la minaccia del vulcano tornerà a farsi sentire? E quando?
Di fronte a questi interrogativi Murakami non dà risposte, ma offre un gioco di immaginazione e bellezza, sulle cui acque lasciarsi galleggiare, in sospeso.

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