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Cronaca di una morte annunciata
 
Cronaca di una morte annunciata 2017-03-05 08:45:45 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    05 Marzo, 2017
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Una sordida matassa

Una giovane sposa viene ripudiata dal marito la prima notte di nozze perché non illibata. Riportata a casa dei genitori, viene sottoposta ad un violento interrogatorio finché non tira fuori il nome del colpevole del misfatto: Santiago Nasar, giovane e ricco rampollo della più importante famiglia della comunità araba del villaggio. Non verrà mai chiarito se sia stato veramente lui a deflorare Angela, anzi, viene il forte dubbio che la ragazza abbia fatto il suo nome soltanto per proteggere il vero responsabile. Tuttavia non c'è tempo per appurare la veridicità dell'accusa, perché la macchina della vendetta si mette subito in moto in maniera implacabile e tocca ai fratelli della giovane disonorata andare a punire il delinquente lavando con il sangue l'onta che si è abbattuta sulla famiglia. Eppure nessuno nel villaggio avrebbe mai pensato che Pedro e Pablo Vicario fossero capaci di uccidere un uomo, nemmeno loro stessi. I giovani macellai fanno il possibile per essere fermati in tempo prima di commettere l'atroce delitto, facendosi vedere in giro con i loro inquietanti coltelli e annunciando a tutti quelli che incontrano, compreso l'alcalde, le loro intenzioni criminali. Nessuno però riesce (o, più probabilmente, vuole riuscire) ad evitare la tragedia e, seppur riluttanti, gli assassini sono praticamente costretti a compiere l'ignobile dovere dettato da barbare convenzioni sociali. Ad anni di distanza dall'accaduto, un anonimo amico della vittima indaga sulle cause e sulle conseguenze del fattaccio, facendo luce su impensabili retroscena, fatali malintesi e ineluttabili casualità. Il risultato è un resoconto preciso e dettagliato degli avvenimenti che si propone di essere una pura e semplice cronaca ma che la magnifica penna di Marquez trasforma in un racconto armonioso e vivace. Curiosità, interesse e suspense sono garantiti nonostante si conosca con largo anticipo la conclusione, annunciata dallo stesso titolo, mentre affascinano la prosa e le atmosfere quasi oniriche che rendono tanto speciali le opere del compianto maestro. Tra festeggiamenti colossali, lussuriosi baccanali e il clima caldo e gioioso dei Caraibi, si dipana la sordida matassa in cui si intrecciano retrogradi concetti d'onore, ipocriti pregiudizi e becere tradizioni popolari, in una società incivile e sessista che l'autore mette alla berlina con il suo immenso talento e la sua intelligente e pungente ironia.

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Commenti

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Questo libro è piaciuto molto anche a me. Bella recensione.
Federica
Sì, ricordo la tua bella ed invitante recensione. Grazie.
Davvero un bel commento, Enrico!
Conosco l'autore, ma non questo libro. Ultimamente, quanto a letture, amo veleggiare verso il Nord.
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