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La casa degli spiriti
 
La casa degli spiriti 2017-02-10 14:09:17 Giovannino
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Giovannino Opinione inserita da Giovannino    10 Febbraio, 2017
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La dinastia Trueba.

Dopo aver letto Le vene aperte dell’America Latina, il capolavoro di Eduardo Galeano, mi era venuta voglia di leggere un romanzo sudamericano, inteso nell’accezione ampia del termine, e cioè scritto da uno scrittore sudamericano che parlasse della storia del Sud America. Ho così deciso di leggere La casa degli spiriti di Isabel Allende che era perfettamente consona alla premessa e oltretutto era una scrittrice che non avevo mai letto.

La casa degli spiriti è il primo e forse più famoso romanzo della scrittrice peruviana (ma cilena d’adozione). Pubblicato per la prima volta nel 1982 il romanzo parla della storia di una famiglia cilena (anche se questo non viene mai specificato se non per vaghi riferimenti) che attraversa i vari periodi storici utilizzando dei personaggi cardini, soprattutto uno maschile e uno femminile. Il maschile è senza dubbio Esteban Trueba, capo famiglia burbero ed orgoglioso che prima parte in cerca di fortuna, poi, dopo averla trovata grazie al lavoro nei campi, torna indietro al paese d’origine e decide di avventurarsi in politica, dove purtroppo per lui le cose non andranno come voleva. Il personaggio femminile invece è più di uno e per la precisione sono le varie donne della famiglia, che si succedono non solo genealogicamente ma anche come protagoniste del romanzo, e sono: Clara, Blanca ed Alba. Ognuna è figlia della precedente ed ognuna porta con sè un carico di sofferenza, agitazione malinconia tipica della famiglia in cui è cresciuta.

Il romanzo segue le linee guide del roman à clef, e cioè del romanzo che senza farne cenno esplicito racconta episodi storici accennandoli o evitando di citare i personaggi reali (come succede con il Poeta o il Presidente). Questo ci è soprattutto chiaro nella parte finale del racconto, quando avviene il colpo di Stato e i militari vanno al potere (il golpe di Allende). In quest’ultimo capitolo ci viene raccontato in maniera precisa ed esaustiva la repressione che i militari applicarono ad ogni forma di protesta, con sparizioni ed omicidi o ancora peggio tramite torture, stupri o prigionie (ne saranno vittime anche i protagonisti del romanzo).

Un romanzo senza dubbio spontaneo, forte ed elevato che tramite la figura del grosso nucleo familiare e della sua evoluzione del tempo (fattore riccorrente nella letteratura sud americana, Cent’anni di Solitudine è l’esempio più famoso) si cerca di ricostruire non solo la storia della famiglia Trueba, ma di tutto il Cile, e tramite le sofferenze, le incertezze, le vittorie e le sconfitte della famiglia si vuole raccontare la storia del popolo cileno.

Un racconto scritto in maniera chiara, lineare e scorrevole dove non manca un pò del classico realismo magico sud americano (gli spiriti appunto) ma soprattutto non manca l’orgoglio e l’apparenza al territorio tipica di chi scrive dal continente latino. In conclusione un romanzo molto bello che consiglio a chiunque ami l’America latina.

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Commenti

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Matelda
11 Febbraio, 2017
Ultimo aggiornamento:
11 Febbraio, 2017
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Se I. Allende si fosse chiamata non con il cognome carismatico Allende, ma ad es, Ruiz , avrebbe avuto il medesimo successo?
Un bel commento, Giovanni.
Dell'autrice ho letto recentemente "L'amante giapponese" , un libro...brutto. Dopo questa lettura è molto difficile pensare di riavvicinarsi all'Allende. Una storia inverosimile, raccontata male, una robetta indegna.
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