Dettagli Recensione

 
Il Simpatizzante
 
Il Simpatizzante 2017-01-30 14:51:19 C.U.B.
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    30 Gennaio, 2017
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Au revoir, Saigon

“Abbiamo atteso a lungo il grande romanzo sulla storia del Vietnam, e ora eccolo, è arrivato.” I Veterani Vietnamiti d’America

Francamente, anche io da qualche anno aspettavo questo libro, dai tempi di un viaggio in Vietnam che mi lasciò con qualche interrogativo di troppo. Di un popolo che, a casa propria, non mi parve ostile ma nemmeno molto accogliente. Chiuso in se stesso, decisamente coriaceo, ben protetto da un carapace inossidabile. Un popolo forte, che alla già tremenda guerra intestina tra Nord e Sud, dovette resistere anche all’incursione statunitense. Una sconfitta clamorosa, l’Agente Arancione e il Napalm non portarono vittoria, senza il supporto del fatidico bottone.
Decenni dopo, una sorta di tensione si avverte ancora, eppure non è semplice trovare una lettura che sezioni la mente vietnamita, dal punto di vista vietnamita. Almeno fino all’incontro con un recentissimo, meritatissimo Pulitzer alla narrativa: Viet Tanh Nguyen.
Sebbene di un romanzo si tratti, chiamarlo romanzo mi è difficile. La sensazione è di sminuirne il peso e l’apporto, perché’ alle spalle della trama di questo sud vietnamita, spia Vietcong infiltrato negli Usa, si cela un testo dal taglio psicologico colossale. Satirico, il lavoro di Nguyen è tragicamente polemico su più fronti. Fortemente su quello americano, spaziando dagli orrori sul campo di battaglia alla realtà successiva alla caduta di Saigon, tra i profughi fuggiti e rifugiati e le manipolazioni Hollywoodiane, alabarda dei perdenti che stavolta scrissero la storia. La critica non sottrae elementi al fronte vietnamita stesso. Ci si chiede, patetici e storditi, ha senso lottare per libertà ed indipendenza imponendo sterminio e tortura?

L’autore, docente universitario a Los Angeles, è un vietnamita d’America, fuggito con la famiglia da Saigon nel 1975 all’età di quattro anni e vissuto per tre anni in un campo profughi in Pennsylvania.
E io ancora fatico a chiamarlo romanzo, perché’ la rabbia di questo libro non è inventata. Perché’ la bella scrittura non è sufficiente a velocizzare lo scorrere della lettura, che ho vissuto in maniera lenta, approfondita, i canini affilati dietro le lenti.
È un libro freddo, dove non si salva nulla se non forse l’amore materno e guarda caso le urla più strazianti, sul campo, sono quelle che i soldati smembrati dalle mine, di qualsiasi fazione, rivolgono sempre e solo a lei, la mamma.
Non c’è calore se non tra le fiamme, non c’è odore se non sotto l’oltraggio di un pesticida, non c’è colore se non in quel mortale scarlatto, non c’è luce se non nell’abbaglio accecante di una cella di rieducazione, non c’è pietà e non c’è perdono. Niente. Niente e’ la chiave di tutto.
C’è che per parlare di una guerra ancora viva in un popolo, non sempre si può premere sulla tastiera del sentimento, talvolta bisogna lasciarsi irrigidire da un vento gelido. La penna e’ esperta, l’analisi competente, le radici ben affondate. Gli spigoli di quella corazza non saranno oggi più dolci di ieri ma arrotondati sì dallo scalpello di un nativo, rispettati ancora di piu’ da una straniera come tante perche’ “ il Vietnam non e’ una guerra, e’ un Paese”.
Au revoir, Saigon.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

siti
30 Gennaio, 2017
Segnala questo commento ad un moderatore
Bellissimo commento!
Sono invogliato a leggerlo, grazie a questa riuscitissima recensione.
cara Cub, penso che le tua splendida recensione sarà di grande supporto per chiunque volesse intraprendere questa lettura.
Grazie dell'attenzione.
Io che lo aspettavo, lo ho trovato soddisfacente. Poi ognuno ha i suoi gusti, ovviamente.
Ma quanto sei brava?? Ti darei un Pulitzer per le recensioni...
Mi pare di vederti, i canini affilati dietro le lenti... :-)
Ciao C
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
03 Febbraio, 2017
Segnala questo commento ad un moderatore
Madddai !
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
03 Febbraio, 2017
Segnala questo commento ad un moderatore
:)
8 risultati - visualizzati 1 - 8

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera
Eden
L'anno che bruciammo i fantasmi
T