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La mia vita e basta
Devo dire che di George dentro questo libro c'è poco. C'è una lista delle spese mediche sostenute dalla sua proprietaria. Ci sono le vicende sentimentali di Judith Summers, qualche accenno al figlio ed alcuni cenni storici sulla Londra del passato. Soprattutto questi ultimi li ho trovati fuori luogo in questo volume. Poi scopro che la Summers scrive anche biografie storiche e allora tutto acquista un senso.
Nonostante il titolo qesto romanzo ci racconta le vicende di una donna, rimasta vedova con un figlio, che affronta le difficoltà legate al dolore della vedovanza ed alla necessità di ricostruirsi una vita da sola. In tuto questo le uniche costanti sono il figlio ed un cucciolo. George appunto, che appartiene alla razza dei cavalier king charles spaniel. Come ci fa sospettare il nome altisonante il cane discende da una schiera di incroci scriteriati che ne hano fatto un pupazzo bello da vedere, ma allo stesso tempo un essere vivente pieno di malattie genetiche. Viziato ed usato come valvola di sfogo da una donna in cerca di affetto i suoi problemi comportamentali e di salute non fanno che acuirsi.
Libro a tratti divertente, a tratti triste. Trovo che qui dento ci sia un pò troppo. Forse la Summers poteva scrivere un libro che parla di lutto, uno su una donna sola alla ricerca di un uomo a tutti i costi ed infine un altro dedicato solo allo sfortunato George. Oppure non scriverne nessuno.