Dettagli Recensione
Piccolo e immenso
Sono tante le parole che possono essere usate per parlare della pagina più buia e triste della storia dell'umanità, eppure io ne ho davvero pochissime...
Lascio volentieri la parola ai libri.
Libri come questo, piccolissimi nell'aspetto, immensi nel contenuto.
Ogni volta penso di essere pronta, di essere ormai "corazzata"...ed ogni volta mi scopro fragilissima, impreparata ed impaurita.
Questo libro, come anche "Una bambina e basta" di Lia Levi, letto pochi giorni fa, non tocca con mano l'orrore dell'olocausto, ma lo sfiora...ce ne dà una visione "periferica", non entriamo dentro i campi di sterminio, non assistiamo direttamente alla ferocia della malvagità umana nella sua più riuscita realizzazione, ma non per questo ci scombussola di meno.
L'orrore è solo più sottinteso.
Il dolore è solo apparentemente "attutito" da un racconto genuinamente adolescenziale.
Eppure in queste poche, intense pagine, basta una parola, l'ultima del libro, a capovolgere tutto, a ridare un filo di luce e di speranza nel nero di un orrore inimmaginabile.
La gioia di scoprire di non essere stati completamente traditi da chi si è amato molto si scontra con l'amara consepevolezza che tale "sentimento ritrovato" sia comunque troppo troppo...tardivo.
"Bisogna fare attenzione prima di concedere la propria fiducia a un tedesco.
Come si fa ad essere certi che l'uomo con cui si sta parlando non abbia immerso le mani nel sangue dei vostri amici o dei vostri parenti?"
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Commenti
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Altrettanto meraviglioso!!!
Purtroppo qui non esiste la scheda di quel libro, per cui non posso inserire il mio commento.
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L'autore è lo stesso.