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Feroce e delicato
“Conservava la coscienza del proprio sangue e dell’eredità lasciatagli dai suoi antenati, con le loro vite oscure, faticose, stoiche, e un’etica che gli imponeva di offrire al mondo tiranno visi sempre inespressivi, rigidi e spenti.”
Stoner è un bellissimo dramma psicologico, il cui protagonista è un uomo, armato, contro le asperità di una mesta esistenza, soltanto del suo mansueto stoicismo ostinato e di un fatalismo che lo rende quasi verghiano.
È una storia comune raccontata in modo straordinario, attraverso uno sguardo attento ai momenti apparentemente più marginali del mosaico eppure estremamente significativi.
L’incipit è piuttosto lento, e ci introduce allo stile di scrittura scelto da Williams: fatto di una grande meticolosità nelle descrizioni fisiche dei caratteri e una particolare inclinazione nello scandagliare l’animo di Stoner, dalle più fugaci percezioni subconsce fino ai pensieri più complessi ed elaborati.
Una volta acquisita una certa confidenza con il protagonista però, la lettura guadagna ritmo e si è trascinati direttamente dentro gli accadimenti con un grande senso di coinvolgimento che culmina sul finale, carico di un intimità cresciuta progressivamente attraverso le pagine.
Se desiderate una lettura che non vi turbi,
è meglio che questo romanzo non vi capiti tra le mani, perché la sua delicatezza e malinconia mordono con ferocia senza che ve ne possiate svincolare facilmente.
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delicato e rispettoso, mai brutale o volgare,
eppure intenso e toccante.
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