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Crudo, Magico e Onirico
Cercando di seguire la sua strada, un quindicenne che si sforza di apparire adulto sorridendo poco e dando serietà ad ogni suo gesto quotidiano (non casuali le lunghe e seriose descrizioni della sua igiene personale, a mio parere) compie un viaggio che va fuori e dentro di sé.
Parallelamente, un simpaticissimo e un po' strambo vecchietto compie una sorta di viaggio senza meta, fuggendo da un delitto e al tempo stesso tendendo quasi inconsapevolmente verso qualcosa che ci verrà rivelato solo alla fine.
Un libro molto particolare, questo Kafka sulla spiaggia. Benissimo ha scritto l'eccellente traduttore della Einaudi Giorgio Amitrano, definendo il romanzo "Un sogno mistico risonante di profezie". Tuttavia, a ben leggere, lo stile appare secco, crudo e immediato. Questa duplicità (una prosa molto contemporanea unita a un ancor più contemporaneo gusto per il weird e il non-sense) rende il romanzo a mio parere molto affascinante.
Può anche essere letto (e certamente lo è) come un Bildungsroman, dove il protagonista (che parla in prima persona) compie un viaggio con direzione soprattutto la formazione del proprio Io. Infatti, nonostante le sue arie da adulto, Tamura è un classico (forse troppo?) quindicenne alla ricerca di sé e del proprio posto nel mondo, anche se sembra che col mondo non voglia avere nulla a che fare, tant'è che parla spesso di un "Muro" che ha eretto fra sé e gli altri. All'inizio, sembra che egli voglia solo fuggire da tutto e da tutti, ma alcuni incontri lo legheranno a qualcosa che il lettore scoprirà solo alla fine del libro, in un climax onirico che si farà inarrestabile.
Nakata, il co-protagonista, con la sua storia parallela che però segnerà il destino del protagonista, è invece l'esatto opposto, un uomo totalmente privo di interiorità, nella sua bonaria ignoranza. Avvolto da una luce e da una storia misteriosa e capace di cose al tempo stesso ingenue e sovrumane (sa parlare con i gatti); egli inconsapevolmente sembra segnare il corso della vicenda più di chiunque altro.
Il romanzo non è poi così piacevole (lo stile e la crudezza di alcune visioni non possono che renderlo un filo "indigesto" al lettore) ma ha una struttura talmente ben congegnata nei tempi narrativi da rendere impossibile staccarsi dalla pagina. Molto banalmente, si vuol sapere come va a finire. Anche perché Murakami ci abitua molto presto all'imprevedibilità della sua narrazione.
Il giudizio finale, seppur a caldo, è molto positivo. Il libro è estremamente affascinante, magnetico e mai ruffiano (niente sospiri e megalomanie egocentriche); i personaggi sono ben delineati e profondi anche nella semplicità.
Sono costretto a chiudere con una preghiera. Non sono un lettore di romanzi contemporanei (Pennac, Benni e pochi altri), dunque questa mia recensione è forse traviata dal tentativo di riallacciarmi a ciò che ho letto io (quanto aveva ragione Calvino, a dire che siamo ciò che leggiamo!). Sarò felice di ricevere consigli e insulti.
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Commenti
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E' da un po' che aspettavo un commento su questo libro che anche a me è piaciuto molto. Sicuramente è un testo profondo e assai originale in cui 'tutti i conti tornano' : alla fine tutti i personaggi e gli avvenimenti acquisiscono un significato.
Un forte dubbio riguarda la capacità dell'autore ad usare l'erotismo : certamente la scena iniziale del conturbante sogno della insegnante e ciò che ne consegue è di grande impatto e significato; la punizione all'allievo che ha raccolto il pannolino macchiato di sangue è così emotivamente pregnante da renderlo insensibile alla sessualità, dotandolo di doni 'paranormali' . Altre scene però, a mio avviso, evidenziano un'immaturità, un'incapacità a rappresentare l'erotismo.
So che lo scrittore è stato fra i candidati più accreditati all'ultimo Nobel per la Letteratura. Se ne fosse insignito, non resterei sorpreso.
Sul Nobel non mi esprimo, leggerò prima altri romanzi dell'autore :)
Giacomo, non mi pare di aver scritto una recensione su questo libro.
Ciao.
Avevo risposto a qualcuno che aveva evidentemente sollevato il tuo stesso quesito; chiedo scusa per la dimenticanza, non ho controllato.
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Solo il mio parere: non mi piace questo Murakami (per i motivi che ho cercato di spiegare nei commenti ad altre sue opere che invece ho trovato belle), ma mi è piaciuto il tuo modo di estrarre "magia" da quest'opera.