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Le conseguenze delle proprie azioni
“Tutto ciò che voleva era lavorare, fare un bagno e dormire, finché non fosse stata ora di lavorare di nuovo. Ma era inutile, lo sapeva bene. Per quanto sgobbasse, per quanto umile fosse il lavoro che svolgeva, e per quanto zelo e fatica ci mettesse, per quanto avesse rinunciato a chissà quali illuminazioni intellettuali, a chissà quali insuperabili momenti sul prato di un college, non sarebbe mai riuscita a rimediare al danno. Lei era imperdonabile”.
Già il titolo dell’opera prepara il lettore “Espiazione”; inevitabilmente fa pensare a qualche colpa da scontare, da espiare appunto. Chi sia il colpevole può essere facilmente prevedibile ma la colpa da espiare arriva con calma, permettendo al lettore di farsi già personalmente qualche congettura. Non intendo addentrarmi nella trama, quello su cui invece voglio soffermarmi è lo stile dell’autore.
Il romanzo si suddivide in quattro parti, e devo dire che terminare la prima parte (circa duecento pagine) non è stato proprio una passeggiata. Se lo stile dell’autore colpisce subito il lettore, la lentezza e alcune digressioni non ne facilitano la scorrevolezza. Dalla seconda parte in poi è difficile invece discostarsi dalla lettura.
McEwan mostra la società del tempo senza “veli”, con tutte le sue incoerenze, le sue sfaccettature e con quell’alone di snobismo che caratterizza la famiglia Tallis. Ho apprezzato particolarmente la decisione dell’autore di approfondire, dal punto di vista psicologico, i vari protagonisti andando ad analizzarli in maniera minuziosa e profonda.
Questo libro porta inevitabilmente a delle riflessioni. Fondamentale è la descrizione da più punti di vista di una scena, com’è semplice fraintendere un comportamento visto da lontano e giudicarlo in maniera totalmente diversa dai protagonisti che invece l’hanno vissuto. Una cosa ancora più riflessiva è la “leggerezza” con cui i protagonisti compiono determinate azioni, azioni che poi giocheranno un ruolo importante nella loro vita. Per fretta, per omissione o per rabbia, sono molte le “opzioni” che possono portare a sbagliare.
Non sempre le colpe si possono espiare, ma prendere consapevolezza e tentare di rimediare può essere già un buon inizio. Lo consiglio, anche se la prima parte, che corrisponde a più di metà dell’opera, è molto lenta e non è facile entrare subito nella storia. Ho avuto la possibilità di vedere anche l’omonimo film che mi sento di consigliare, non ne rimarrete delusi.
Buona lettura!
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Commenti
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Fede
Il libro mi è piaciuto, ma mi aspettavo di più. Per ora lascio decantare l'autore, poi si vedrà.
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A me McEwan sembra davvero bravo.