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Gli assalti alle panetterie
 
Gli assalti alle panetterie 2016-12-22 06:58:11 68
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
68 Opinione inserita da 68    22 Dicembre, 2016
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" Fame " di vita tra sogno e realtà

Entrare nell' universo di Murakami segna l' inizio di un viaggio tra l' onirico ed il surreale, in una dimensione parallela, con una visione spiccatamente personale ed una profonda interiorità che cerca di vivere e rappresentare il mondo, con lentezza, meditazione, introspezione, simbolismo, attesa, anche ovattata leggerezza.
La realtà descrittavi cambia continuamente, è filtrata dai personaggi ed acquisisce una certa imprevedibilità.
" L' assalto alle panetterie " include due brevi racconti inseriti in periodi distinti della vita del protagonista. C'è un prima, risalente agli anni della gioventù, quell' assalto ad una panetteria per fame ( con un amico) ed un dopo, la rapina ad un McDonald's avvenuta a distanza di anni ( con l' aiuto della moglie ), per placare una rediviva ed improvvisa fame notturna ( con altre connotazioni ).
I racconti sono dei primi anni ' 80 ( " Il secondo assalto alle panatterie " già edito nella raccolta " L' elefante scomparso ed altri racconti " ), distinti ma accomunati, quasi consequenziali.
La prima rapina nasconde un vuoto esistenziale giovanile ed è scongiurata dall' ascolto, obbligato, della soave musica di Wagner che inspiegabilmente placherà la fame indirizzando la vita del protagonista, ma segnerà l ' inizio di una maledizione da scacciare con la seconda rapina ( parecchi anni dopo ).
Gli assalti non hanno un senso definito ( un po' come tutte le storie di Murakami ) né il protagonista lo conosce, perché a priori non c' è un giusto ed uno sbagliato, al mondo ci sono " decisioni sbagliate che portano a risultati giusti e viceversa " ne' " noi scegliamo un bel niente ", in una sorta di ineluttabilità della vita stessa.
La fame esprime ( metaforicamente ) un vuoto esistenziale, la caduta di qualsiasi ideologia in una vertigine soggettiva che assume sintomi fisici ( buco allo stomaco ), che riporta ricordi, ma oggi i tempi sono cambiati, come il modo di pensare e la prima rapina fu fallimentare ( ma salvifica ), stemperata dall' ascolto di una dolce melodia, trasformatasi poi in un semplice scambio ( la musica per il pane ).
Da allora molte cose sono cambiate,Tokyo è un' altra città, fortemente occidentalizzata, noi e le nostre vite siamo altro, parecchi anni dopo è difficile trovare una panetteria aperta la notte, c'è solo un McDonald's, oltre al ricordo di una maledizione da scongiurare.
Il presente si alterna al passato, una scena ripetuta e rivista in un altro tempo e con significati mutati.
Una volta sfamati, di nuovo, entriamo in uno stato di oblio e ci lasciamo trasportare dalla limpidezza dell' acqua, pacificati, tra sogno e realtà, sdraiati sul fondale di una barca, mentre le ombre sottostanti e quel minaccioso cratere vulcanico sottomarino sono scomparse.
Sono presenti alcuni temi caratterizzanti l' opera dell' autore, anche se solo accennati, il linguaggio è riconoscibile, incluso quello stato di sospensione tra reale ed onirico .
Molto belli i disegni di Igor Tuveri che accompagnano l' atmosfera ed il respiro del testo.
Personalmente, come già per il precedente " La strana biblioteca ", continuo a preferire il Murakami romanziere, che esprime al meglio la lentezza ed i contenuti del proprio narrare oltre alll' introspezione, al tormento, ai lunghi silenzi parlanti dei protagonisti, accrescendone essenza ed espressività .
In fondo il racconto breve ne riduce la potenzialità , annebbiata ed ovattata da immediatezza e velocità, restituendoci un Murakami in tono minore.

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